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Cronaca

Rino è ai domiciliari e chiede una seconda chance: "Fatemi lavorare, ho sbagliato ma voglio ricominciare"

Pugliese, 33 anni, dopo la condanna ha deciso di trasferirsi nel bolognese per scontare la pena. Ci ha raccontato la sua storia e lancia un appello per voltare pagina, ritrovare una vita dignitosa. Per sè e la sua bimba

Rino è un giovane uomo nato e cresciuto in Puglia. Qualche anno fa si è trovato in una situazione sbagliata e adesso sta pagando per gli errori fatti: "Sono agli arresti domiciliari, ma sono un'altra persona rispetto a quel giovane che si è trovato ad affrontare situazioni più grandi di lui e tutti i problemi che ne sono conseguiti. Ho scelto di scontare la mia pena di due anni ai domiciliari nel bolognese (a Galliera) pensando che qui avrei avuto più possibilità, ma non è così". Così inizia la sua richiesta di aiuto alla redazione di BolognaToday. Richiesta che non è caduta nel vuoto. E abbiamo contattato Rino, ascoltato la sua storia, cercando di rilanciare il suo appello con la speranza di riuscire, nel nostro piccolo, a dargli una mano.

La storia di Rino e la voglia di ricominciare

Qual è il tuo lavoro, cosa sai fare meglio? 

"Sono idraulico. Lo sono stato per 10 anni. Oltre a questo mestiere, che so fare bene, ho una forte passione per la cucina e fra le mie specialità ci sono le pizze e i panzerotti. E poi nel tempo mi sono adeguato a vari mestieri, anche il magazziniere. Farei qualsiasi cosa perchè nella mia vita ho sempre lavorato e con le mani in mano non ci so proprio stare. Per questo ho deciso di fare un appello, fino ad ora non sono riuscito a trovare un datore di lavoro che dopo aver scoperto che sto scontando i domiciliari non abbia fatto un passo indietro. Io lo capisco anche, ma come faccio a ricominciare, a vivere dignitosamente e a far vivere dignitosamente la mia bambina di 6 anni?". 

Stiamo vivendo un periodo in cui non è difficile trovare personale in tanti settori e anche il tuo profilo dovrebbe essere ricercato...

"Lo è, ma le persone si spaventano perché pensano che io possa essere una persona poco affidabile per il mio passato. Come ho già detto, questa cosa è assolutamente incomprensibile. E' sempre la stessa storia: leggono il mio curriculum vitae e mi chiamano, per poi interrompere ogni trattativa quando scoprono che la mia fedina penale non è candida. Ma io non ho mai rubato e mi è capitato di raccontare (senza che mi fosse domandato) perché ho avuto problemi con la giustizia e quali essi siano stati. Fra l'altro ci sono anche degli incentivi per chi sceglie un lavoratore recluso". 

Qual è la cosa più dura? 

"Essere l'unico a casa che non lavora: mi sento inutile. Vorrei poter pagare gli alimenti a mia figlia, che vive con la mia ex. Lo Stato, devo dirlo, dopo la condanna ci abbandona e il rischio a lungo termine è che non ce la si faccia più a rialzarsi". 

Come mai hai deciso di scontare la pena qui? 

"A Bologna ho mio fratello . Ho fatto una riflessione sugli appoggi che potevo avere e anche a una mentalità che ho considerato più aperta e accogliente. So che è così e prima o poi qualcosa arriverà. Ma voglio fare un appello perchè fino a questo momento ho avuto solo dei no e mi piacerebbe dare una svolta e ricominciare da zero". 

Dunque potresti uscire per andare al lavoro? 

"Certo, basta comunicare alle autorità quando e dove. L'unica cosa che potrebbe succedere è che i Carabinieri passino per un controllo sul posto di lavoro: capisco che possa infastidire, ma in fondo non c'è niente di male...". 

Chi fosse interessato a offrire un lavoro a Rino e volesse fargli un colloquio può scrivere a bolognatoday@citynews.it. Sarete messi in contatto, secondo la modalità desiderata. 

Il curriculum vitae di Rino: il lavoro è arrivato subito dopo la scuola

Rino ci ha mandato anche il suo CV: inizia a lavorare nel 2004 (dopo aver completato la scuola media) e fino al 2011 per un'azienda termoidraulica; poi varie esperienze sempre nel medesimo campo fino al 2020, per spaziare poi anche alla manutenzione del verde. Fra le inclinazioni, sottolinea la capità di relazionarsi e fare squadra. 

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