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Cronaca

Pass invalidi: Di Vaio si difende: “Al più illecito amministrativo“

Mentre la difesa del rossoblù è al lavoro per dimostrarne l'estraneità al reato imputato, al centro dell'indagine finisce anche dipendente che inserì alcune targhe collegate al permesso della Molinari

Dopo aver riconsegnato il Nettuno disse di volerlo ritirare solo quando fossero stati fugati i dubbi sul suo coinvolgimento nella vicenda dei pass invalidi, ma ora che è stato raggiunto da un avviso di garanzia, la statuetta d’oro probabilmente rimarrà a Palazzo D’Accursio.

Barcolla ma non molla il campione rossoblù, che attraverso la sua difesa – affidata all’avv. Guido Magnisi – fa sapere: "Crediamo che sia tutta da dimostrare la consapevolezza in capo a Di Vaio di essere partecipe di un reato, se di reato si tratta ".

Magnisi, riporta anche il grande dispiacere del bomber: " Di Vaio, grande calciatore ma prima di tutto uomo di rara sensibilità e correttezza è profondamente dispiaciuto: per altro l'eventuale uso improprio dell'autorizzazione, se provato, secondo la giurisprudenza della Cassazione integrerebbe un mero illecito amministrativo non costituente reato".

L’ALTRO INDAGATO  - Al centro della bufera, insieme a Di Vaio e la Molinari (al cui pass era agganciata la targa dell’auto del calciatore), è finito anche il dipendente della Coop Copertone, che inserì alcune targhe per conto di Marilena Molinari. L’impiegato era già indagato per corruzione nella prima tranche dell'inchiesta del Procuratore aggiunto Valter Giovannini sui permessi handicap per auto dati a Bologna a chi non ne aveva i presupposti.

LA COOP COPERTONE- La Cooperativa è quella che ha avuto in appalto da Atc, l'azienda dei trasporti pubblici, il rilascio dei permessi per disabili. Il dipendente - secondo l'accusa - aveva fatto ottenere a due automobilisti i pass senza che ne avessero diritto. Gli investigatori della Polizia municipale avevano scoperto che ogni tagliando è stato 'pagato' 250 euro.

L'INDAGINE FALSI INVALIDI - La vicenda era emersa dopo che una giovane automobilista a bordo di una Smart che esponeva il permesso handicap era stata fermata per un controllo dai vigili ma non aveva saputo dare una giustificazione per il pass. Il dipendente della coop, un bolognese, è accusato di corruzione per atti contrari al suo dovere. Lui e i due automobilisti sono indagati anche per concorso in falso in certificazione e truffa ai danni del Comune di Bologna.

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