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Cronaca Zona Universitaria / Via de' Castagnoli

Alcol e droghe, si abbassa il limite di età: Area 15 entra in zona u, aiuto anche online per giovani e famiglie

Il servizio di supporto ai giovani con dipendenza si rafforza ed entra nella zona universitaria: "Pandemia e lockdown hanno modificato le modalità di abuso, c'è stato il crollo di morti di overdose, ma prevale l'incertezza. Cresce il consumo di alcol e farmaci"

Il servizio di contrasto alle dipendenze "Area15" arriva nel cuore della zona universitaria, in via Castagnoli 10, per intercettare maggiormente giovani e adolescenti, dai 13 ai 24 anni. 

Tre mattine a settimana una equipe, tra psicologo, psichiatra, infermiere ed educatori, interagiranno in presenza, ma anche attraverso un numero verde (800 105999), una mail e la consulenza a distanza. 

Nuova sede e numero verde 

La nuova sede e le novità sono state presentate questa mattina nel corso di una videoconferenza stampa: "Durante la prima ondata di pandemia, abbiamo sperimentato le modalità a distanza che vorremmo mantenere anche per entrare a contatto con più persone - ha affermato l'assessore comunale alla sanità e al welfare Giuliano Barigazzi - scopo è intercettare anche i nativi digitali del bolognese, 35mila adolescenti dai 13 ai 24 anni, un bacino di utenza enorme, visto che sul tema delle sostanze (stupefacenti, alcol e psicofarmaci) il limite di età si è abbassato". 
L'attivazione del numero verde va anche in aiuto alle famiglie "in un momento drammatico, quando sono preoccupati e disarmati. La pandemia quindi - continua Barigazzi ci ha fatto ripensare - fuori dall'idea dei Sert - ad altri ambiti, target e a problematiche trasversali".

Le attività partite un decennio fa hanno portato alla stesura di un protocollo tra Comune e associazioni di volontariato nel 2016: "Si lavora alla riduzione del danno - ha ricordato Angelo Fioritti, direttore del Dipartimento Salute Mentale Ausl Bologna -  nel 2017 si è arrivati alla formalizzazione di un programma di Ausl Bologna sulle dipendenze patologiche e l'assistenza alla popolazione più vulnerabile: il senso è quello di andare verso le persone che ne hanno bisogno, ma non accedono ai Sert, che non si identificano cioè nei percorsi di cura tradizionali" quindi dalle marginalità del carcere, dei gruppi rom, ai senzatetto che hanno problemi con le dipendenze, ma non accedono a livelli di soglia, considerati troppo elevati. Poi ci sono i giovani, i giocatori azzardo, gli alcolisti che ritengono di "non mescolarsi alla popolazione tossicodipendente" chiarisce Fioritti "Area 15 porta avanti un programma che molto ha a che fare con prevenzione e welfare culturale - evidenziando - la sensibilità dell'ente locale che è anche titolare delle funzioni di cura della comunità. E' un investimento perchè - soprattutto per i giovanissimi - si cambiano le storie di vita e di salute per decenni - ma è materia "delicata, occorre una sensibilità specifica. Sono a disposizione 540mila euro tra 2019-2021 anche per Area 15". 

Cosa succede all'interno di Area 15? 

Lo spiega Raffaella Campalastri, responsabile del Programma dipendenze patologiche e assistenza alla popolazione vulnerabile Ausl Bologna: "Un'azione integrata anche perchè la sede è di fianco a Piazza Verdi, si rivolge anche alla fascia di minori adolescenti che attraversano un periodo difficilissimo e ricettivo rispetto all'uso sostanze e soprattutto di alcol". 

Dal punto di vista operativo, saranno a disposizione l'equipe (operatori, educatori, psicologi, medici e infermieri), il numero verde e la mail, oltre agli account Facebook e Instagram. Il servizio non è aperto ai consumatori di oppiacei o alcolisti con dipendenza "acclarata", problematiche gestite dai Sert. "C'è un parte di welfare culturale e una clinica - spiega Luca Ghedini, psicologo Ausl Bologna - quindi si cerca di creare una linea di contatto e spazi con accesso libero nel pomeriggio per i giovani, solo a Bologna città la popolazione tra i 14 e i 18 anni è di 15mila persone, ai quali si aggiungono gli universitari, quindi una fascia importante, e molti consumano". 

Giovani e dipendenza: cosa è cambiato con la pandemia?

L'assessore Barigazzi parla di attacco "ai nostri assetti cognitivi - che verrà studiato in futuro - senso di straniamento, di stanchezza, tutto questo sta incidendo su giovani e adolescenti e nel rapporto con i genitori. La pandemia cambierà il modo di vedere delle persone e degli adolescenti, tempo incerto, oscillazioni, aperture e chiusure, ci portano a ridefinire i contorni della vita individuale e sociale, a maggior ragione per gli adolescenti"

Il servizio di Area 15 non si è mai fermato "Nal 2019 abbiamo registrato circa 60 accessi, tra i quali una ventina di familiari" ma non si noterebbero grandi scostamenti per Marcello Lolli, coordinatore di Area 15 "la pandemia ci ha portato ai colloqui online e ci siamo resi conto di come debba essere uno strumento più costante e quotidiano - pertanto - anche con le restrizioni Area 15 è accessibile sempre - quanto alle dipendenze - il consumo di alcol in alcuni casi è aumentato anche perchè è stato più difficile reperire le sostanze stupefacenti". Si nota inoltre una tendenza al maggior consumo di psicofarmaci e farmaci: "Un numero sempre maggiore di adolescenti utilizza in maniera non corretta ansiolitici, una sorta di autoterapia contro malessere e ansie, - del resto - con il poco divertimento potrebbe essere difficile gestire la parte emotiva". 

Gli operatori sono anche in contatto con le scuole: "La dad inizia a farsi sentire soprattutto alle superiori" fa notare Alberto Sondo de "La carovana", una delle realtà coinvolte. 

"Di numeri riparliamo tra un annetto - sottolinea lo psicologo dell'Ausl Bologna Luca Ghedini - oggi in carico ai Sert ci sono 82 ragazzi e ragazze (under 24) - e aggiunge - l'impressione è che durante il primo lockdown i minori fossero ben organizzati, anche per la dimestichezza con il digitale, il problema arriva adesso". 

Qual è lo stato di malessere più diffuso?

"Sentimento di paura della malattia e di infettare gli altri, la sofferenza per la limitazione della socialità e della libertà, il senso di claustrofobia - riferisce Fioritti - dopo il lockdown sono però scemati, si son registrati un paio di casi di adolescenti in ansia e difficoltà a riprendere vita sociale, tra gli adulti è diventato più frequente l'abuso di alcol. Il lockdown ha  modificato le modalità di abuso, infatti c'è stato il crollo di morti overdose, da 20 a 5. Oggi si nota meno angoscia per la malattia e paura della morte, ma prevale l'incertezza dei tempi, su lavoro e studio". 

Attività sui social network

Divulgazione del servizio, iniziative in modalità remota, riflessioni su tematiche correlate agli stili di vita e consumo, questo è il ruolo di Area 15 che attraverso il profilo Instagram e Facebook - @area15_ e @area15bologna - hanno lo scopo di incentivare dialoghi e confronti sui comportamenti a rischio, le sostanze legali e illegali e di filtrare la vasta comunicazione, nonché le fake news, che coinvolgono i diversi canali divulgativi presenti sui social e nel web. I contenuti dei post valorizzano collaborazioni e contenuti, partendo dalle competenze e dalle rappresentazioni sociali del target di elezione.

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