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Cronaca

Dura vita per i disabili, Bologna una giungla e noi non la miglioriamo

Parcheggi riservati occupati, auto sui marciapiedi e soste selvagge davanti agli scivoli: così il quotidiano dei diversamente abili è reso un inferno anche dalla strafottenza dei loro concittadini

Bologna, gioiello medievale, con i suoi portici e il suo centro storico, suggestivi, ma anche proibitivi per chi è diversamente abile. Bologna, la grassa, la dotta, che diventa una giungla per chi non ha la capacità di districarsi agevolmente tra i numerosi ostacoli presenti ovunque, colpa della scelleratezza e strafottenza di qualcuno. Purtroppo tanti. A fotografare un aspetto ben poco lusinghiero del capoluogo emiliano è l'ultima ricerca commissionata a Nextplora dall'Osservatorio Linear dei Servizi. Un'indagine, in vista delle paralimpiadi di Londra, che ha voluto interrogare i felsinei sui servizi dedicati ai disabili nella propria città e sui comportamenti scorretti da parte degli automobilisti che recano loro maggiori danni. In Italia secondo gli ultimi dati elaborati dall'Istat risiedono circa due milioni e 600 mila disabili, quasi il 5% per cento della popolazione italiana.

I risultati della ricerca non sono dei più rosei. Quasi 8 bolognesi su 10 (77%) pensano che le strade della propria città non siano facilmente agibili per i portatori di handicap. A loro avviso molte sono ancora le avversità con cui i diversamente abili si devono misurare quotidianamente: scalini, passaggi stretti, pendenze eccessive, spazi ridotti sono all'ordine del giorno. Che dire poi di parapetti "pieni", che impediscono la visibilità ad una persona in carrozzina o delle strade e marciapiedi con asfalto dissestato? Nel caso di persone non vedenti inoltre possono rappresentare casi di barriera architettonica anche semafori privi di segnalatore acustico o arredi urbani come "panettoni" o paletti. Sul fronte degli esercizi pubblici i più colpiti sono i bar e i ristoranti, che per ben il 47% degli intervistati non facilitano l'accesso alle carrozzine.

Alcuni dei luoghi accessibili e non

Anche i comportamenti dei guidatori recano danni ai diversamente abili, così la pensa la maggior parte dei bolognesi. Maggior senso civico è necessario affinché diminuiscano i parcheggi selvaggi che spesso (25% degli intervistati) ostruiscono gli scivoli che facilitano la mobilità dei diversamente abili, per non parlare poi dei posteggi loro riservati che diventano molto spesso territorio di conquista di automobilisti senza scrupoli (44%). Infine come non puntare il dito anche sulle automobili parcheggiate sui marciapiedi (25%) che ostruiscono il normale passaggio costringendo a deviazioni forzate e allo stesso tempo pericolose?

Capitolo mezzi pubblici. Anche sotto questo punto di vista le cose non migliorano. Quasi un bolognese su 3 (27%) pensa che i mezzi pubblici non siano pensati tenendo conto delle esigenze dei diversamente abili. Un 45% pensa che solo i mezzi di ultima generazione offrano loro adeguati comfort mentre un 21% è dell'idea che i servizi pubblici di trasporto siano efficienti solo in parte anche per le persone portatrici di handicap.

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