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Cronaca

Giornata della disabilità, Lombardo: "Usciamo dalla logica del giocattolo rotto. Liberiamo il potenziale umano"

INTERVISTA ALL'ASSESSORE MARCO LOMBARDO. La nostra città è candidata per la prima volta al premio europeo Città Accessibile: "Una grande sfida che vuole abbattere le barriere fisiche ma soprattutto quelle interiori"

"Il messaggio che voglio dare è che bisogna celebrare la giornata per la disabilità ogni giorno e non solo il 3 dicembre. Pensarci bene prima di parcheggiare in uno stallo per disabili, legare una bicicletta in modo da renderla un ostacolo o interrompere una pavimentazione Loges sono delle attenzioni quotidiane che fanno la differenza". Queste le parole dell'assessore Marco Lombardo, che fra le tante deleghe, ha anche quella dell'Accessibilità nel giorno del Disability Day. Oltretutto Bologna quest'anno è candidata per il Premio europeo Città Accessibile: "Occasione e opportunità per delineare un metodo di lavoro dell'amministrazione che dovrà essere perseguito anche nei prossimi anni".

Il Premio europeo Città Accessibile. Di che si tratta e quali requisiti sono richiesti per accedere a questo riconoscimento? Quanti i centri che riescono a partecipare? Quali requisiti sono necessari?

"La candidatura è consentita dalla Commissione europea alle città che hanno oltre 50 mila abitanti ed è un premio che esiste da oltre 11 anni, ed è quindi ricorrente. Le città italiane di certo non rispondono in massa alla candodatura e quest'anno hanno raccolto l'invito Bologna (per noi è la prima volta); Firenze, cha ha ricevuto una menzione sul tema della digitalizzazione e Roma. In tutta Europa siamo in 50. Per quanto riguarda i requisiti da possedere, non è certo possibile bluffare e tramite un'attenta selezione si arriva a un certo punto a una short list. E' evidente però che in Italia manca consapevolezza rispetto a queste tematiche e la pianta urbanistica storica non può essere un alibi". 

"Accessibilità. Le barriere non sono solo quelle fisiche, ma soprattutto quelle interiori" Marco Lombardo 

Spesso, davanti a un disabile, capita che qualcuno pronunci la parola "normalità". Perchè? Ma soprattutto, perchè no?

"Bisogna uscire dalla logica del giocattolo rotto, una disabile non deve essere visto certo come qualcosa di malfunzionante che deve essere normalizzato. Il compito di chi vuole favorire la disibilità è quello liberare potenziale umano: se fai così non solo abbatti una barriera, ma migliori la società in quanto tale e migliori anche te stesso. Esiste un ricco sistema che si fonda sul valore del disabile, non come assolvimento di un obbligo di legge e neppure perchè è giusto, ma perchè è utile. 

Insegnare la diversità a un bambino, che di fatto potrebbe essere libero da pregiudizi, a differenza di molt adulti: come spiegare ai più piccoli una disabilità?

"La chiave è quella di trasformare gli ostacoli in sfide. Lo abbiamo visto con il Covid, quando è stato evidente che per alcuni bambini con disabilità la didattica a distanza è inutilizzabile e il problema è stato risolto aprendo le classi ai soli alunni con difficoltà, di fatto discriminandoli e lasciandoli in presenza, mentre tutti i compagni non erano in classe". 

Esempi e idee da prendere come modello: da Lione a Chester, passando per Varsavia 

Esistono progetti vincenti, magari sbirciando negli altri paesi europei, che secondo lei potremmo fare nostri o comunque prendere come modello per fare dei passi avanti in tempi brevi?

"Mi piacerebbe fare un misto di tante belle cose e buone pratiche che ho visto e conosciuto e, proprio partecipare a questi premi, insegna a migliorarsi, potendo osservare cosa hanno fatto le altre città. Fa capire che se lo hanno fatto loro lo possiamo fare anche noi. Faccio due esempi: Lione e Chester. La prima ha vinto il premio qualche anno fa puntando sul 100% di occupazione delle persone disabili (che signifoca non solo cooperative sociali, ma anche nel pubblico e nel privato); la seconda ha fatto un percorso di abbattimento delle barriere in un borgo romanico. Un altro esempio è Varsavia, che in occasione della costruzione del tram ha concepito tutte le fermate accessibili e tutti i bus al 100% accessibili. Se lo hanno fatto loro...". 

Bologna candidata al Premio europeo Città Accessibile: "Una grande sfida"

Non è da tutti potersi candidare al Premio europeo Città Accessibile quindi. E Bologna è fra quelle (poche) in lizza.

"E' una delle principali sfide di questo mandato amministrativo - ha spiegato l'assessore Lombardo entrando nel dettaglio - La conformazione urbanistica della città, con un centro storico tra i più grandi d'Europa, l'alto tasso di longevità della sua popolazione, la presenza di oltre 21.000 persone con disabilità, sono alcuni degli elementi che fotografano quanto fosse urgente e prioritario inserire la sfida dell'accessibilità nell'agenda urbana".

Il percorso del Comune di Bologna

Il percorso di Palazzo d'Accursio, prima ancora che essere amministrativo, è stato un percorso culturale e valoriale: "Siamo partiti dal riconoscere le persone con disabilità non come soggetti passivi destinatari di cure, ma come soggetti attivi che devono essere messi nelle condizioni di realizzare il loro progetto di vita indipendente. La battaglia per l'accessibilità non può essere delegata alle persone disabili o ai loro familiari come rivendicazione di diritti individuali dei singoli; deve diventare una battaglia collettiva di diritti civili in grado di coinvolgere i singoli, le famiglie, le associazioni, le imprese, i sindacati, le isituzioni. Il primo atto formale di questo cammino è stato la nomina del Disability Manager. Poi una battaglia altamente simbolica portata avanti da tutto il Consiglio comunale, in maniera unitaria e trasversale a tutte le forze poliche: gli scivoli sul Crescentone in Piazza Maggiore, cuore pulsante della città".

Disabili, il Cresentone diventa accessibile: l'ok della sovrintendenza

"Quella conquista non doveva rimanere solo un simbolo, ma doveva costituire un precedente. Questo ci ha portato all'adozione in Giunta del Piano di inclusione universale (PIUBO). È così che il 15 dicembre 2019 al Teatro Arena del Sole ci siamo presi l'impegno di compiere il passo successivo: lanciare la sfida di una candidatura collettiva al Premio europeo delle Città Accessibili" continua l'assessore all'Accessibilità. 

"Non la candidatura di un Comune, ma la candidatura di un'intera Città, con un percorso partecipato, coordinato dalla Fondazione per l'Innovazione Urbana, con un approccio olistico, integrato e trasversale a tutti i settori della politica urbana, per rimuovere le barriere fisiche della città e superare le barriere interiore dei nostri pregiudizi. Un percorso di crescita che ha coinvolto tutti, disabili e non, e che non si è fermato nemmeno durante la pandemia, ma ci ha costretti a rimodulare la partecipazione, attraverso i laboratori digitali, e cambiare le priorità di intervento, adeguando le azioni ai bisogni essenziali delle persone anziane e delle persone con disabilità durante il lockdown. Un'appassionante avventura politica ed amministrativa, che ha toccato i capitoli del lavoro e dell'imprenditorialità, dell'ambiente costruito e degli spazi pubblici, dei servizi, della mobilità e delle infrastrutture. Molte sono state le cose fatte nell'ultimo anno in tema di accessibilità che sono state raccontate attraverso "Bologna oltre le barriere".

Si tratta del nuovo Protocollo Appalti, firmato nel novembre 2019, che per la prima volta ha introdotto il principio della progettazione universale come criterio cogente nell'assegnazione dei lavori pubblici. Il nuovo piano urbanistico generale (PUG) che prevede un intero capitolo dedicato all'accessibilità e che porterà a marzo all'adozione del nuovo regolamento edilizio ed all'adozione delle linee guide per l'eliminazione delle barriere architettoniche. Il piano di lavori che ha destinato 4 milioni di euro ad interventi di abbattimento delle barriere, adozione di dispositivi acustici e pavimentazione tattile. Il Protocollo di Accessibilità adottato da Acer nel Piano 1000 Case per Bologna. Il progetto di co-housing per persone con disabilità "Una casa in San Donato". La realizzazione dell'App BoforAll per l'accessibilità del patrimonio artistico e culturale dell'area  universitaria dentro il progetto europeo di Rock. Solo per citare alcuni esempi concreti.

Parchi, musei, nuovo tram, stadio e negozi della "T": tutto accessibile

"Molto rimane ancora da fare. Attraverso il progetto sono state raccolte 35 progettualità presentate da cittadini, associazioni e imprese private. Tra questi, un servizio di mobilità casa-lavoro interamente dedicato alle persone con disabilità (Ucarer, evoluzione del progetto di "Insieme per la spesa" che ha consentito la consegna della spesa a casa durante la pandemia a persone disabili, anziani over75 e immunodepressi), la clausola sociale di premialità all'interno del Protocollo Appalti, il progetto rampe per rendere accessibili gli esercizi commerciali a partire dalla zona T, il Piano di azione per l'accessibilità di tutti i parchi urbani, il progetto musei accessibili, il nuovo tram, la piena accessibilità al nuovo stadio Dall'Ara, il progetto di re-styling di autostazione, il 100% di nuovi autobus accessibili, il nuovo sistema di parcheggi per disabili nel centro storico, il Protocollo di accessibilità per la costruzione degli ascensori nel Piano "Mille Case" di Acer, un'esperienza di cohousing per progetti di vita indipendenti per persone con disabilità in ognuno dei quartieri della città. In conclusione, Bologna oltre le barriere è stato un percorso culturale e valoriale per comprendere che la forza di una catena si misura nel grado di resistenza dei suoi anelli più fragili". 

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