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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Imola

Discarica Tre Monti a Imola, ambientalisti in rivolta: 'Fermate il progetto'

All'Autodromo sala gremita per l'assemblea pubblica sulla discarica che potrebbe raddoppiare, diventando così tra le più grandi d’Italia: 'Monitoraggi ambientali carenti sulle acque di falda e sulla qualità dell’aria'

Almeno 400 persone hanno partecipato all'assemblea pubblica che si è svolta a Imola lunedì 26 ottobre presso la sala Briefing dell'Autodromo. Si sono trattenute fino all'una di notte per fare chiarezza sulla discarica Tre Monti, la più grande dell'Emilia-Romagna, e che ora potrebbe raddoppiare, passando da 4 milioni di mc di rifiuti a 6, diventando così tra le più grandi d’Italia, sita proprio nel territorio imolese (e di Riolo Terme). 

ASSOCIAZIONI. Le associazioni Panda Imola, Legambiente, Salviamo il paesaggio, il Comitato discarica Tre Monti, G.A.S. Imola e il Comitato acqua pubblica Imola hanno messo nero su bianco precise richiese "sulla base di una disamina dello studio di impatto ambientale effettuato da tecnici qualificati" poiché "riscontriamo una non conformità dello stesso in riferimento ai contenuti minimi di legge previsti" si legge nella nota. Chiedono sostanzialmente il ritiro del progetto per poter attivare un vero e proprio processo di "partecipazione e informazione che porrà le basi sui contenuti minimi necessari dello studio incluso un modello concettuale metodologico". 

Sarebbero state dunque disattese varie sentenze che obbligano "l'uso degli impatti cumulativi (i probabili effetti del progetto sull'ambiente - ndr)" e poi "nel raggio di pochi chilometri dalla discarica abitano migliaia di persone e lo studio presentato non contiene alcuna Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) (altresì prevista dalla normativa vigente e avvallata nella nuova direttiva europea 2014/52/ue in corso di recepimento da parte del governo italiano) e inoltre, elemento strategico, la regione Emilia Romagna è capofila da 6 anni di progetti nazionali sulla VIS, appare evidente e incontrovertibile la totale inattendibilità dello studio presentato". 

Le associazioni e i cittadini potrebbero quindi a breve depositare le loro osservazioni giurate in tribunale e "saranno eventualmente impugnati in ogni sede eventuali atti autorizzativi con richiesta non solo di parere negativo al progetto ma valutate opportune azioni di risarcimento danni", avvisano nella nota. 

Secondo residenti e associazioni ambientaliste i "monitoraggi ambientali risultano estremamente carenti e non rappresentativi, e per quanto riguarda i dati sulle acque di falda e sulla qualità dell’aria nell'ambito di riferimento biogeografico (attorno al sito) sono addirittura assenti. Sono stati chiesti molte volte dalla popolazione, ma senza esito". Così l'asticella si è alzata e per far sì che: "Alcuni esperti di livello nazionale, tra cui anche il CNR" possano studiare "quali sono i problemi che la discarica Tre Monti ha causato al territorio imolese (il problema non è solo di chi vi abita vicino ma riguarda un territorio molto più vasto tra cui la città di Imola e di Riolo Terme), faremo delle analisi indipendenti presso laboratori certificati per ottenere le risposte che Hera e il Comune non ci hanno mai dato" è nata una petizione e una raccolta fondi sulla piattaforma BuonaCausa.org: "Il costo complessivo sarà di circa 40.000 euro, ma iniziamo con un primo step di analisi fondamentali che richiederà circa 15.000 euro. Contribuisci anche tu a vincere questa importante battaglia per la nostra salute e quella dei nostri figli, per il nostro ambiente e per la democrazia imbavagliata dagli interessi troppo forti delle lobbies economiche", si legge. 

All'incontro ha partecipato anche l'Assessore all'urbanistica a Imola Davide Tronconi che ha sostenuto che l'ampliamento è stato richiesto da Conami (Consorzio Azienda Multiservizi Intercomunale) e Hera, specificando che la Regione si sarebbe limitata a prenderne atto, riferiscono alcuni partecipanti. 

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