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Cronaca San Giovanni in Persiceto

Ex discarica Razzaboni: 'Spunta sostanza altamente tossica e in arrivo maxi-multa dalla Ue'

Rilevate tracce di una sostanza chimica classificata come cancerogena dallo Iarc. La denuncia dal M5S: "Pozzo senza fine di veleno, per il quale stiamo spendendo una montagna di denaro pubblico inutilmente"

Sembra non avere fine il caso della ex Razzaboni. Nella discarica di San Giovanni in Persiceto, alle porte di Bologna, spuntano ora tracce di una sostanza chimica altamente tossica, classificata come cancerogena dallo Iarc. E intanto si avvicina la terza multa dell'Unione europea per la mancata bonifica dell'area. A dirlo è Silvia Piccinini, consigliera regionale M5s, che annuncia un sopralluogo sul posto per dopodomani, venerdì 1 luglio.

Da ormai un anno vanno avanti, a singhiozzo, i lavori per la messa in sicurezza della discarica ex Razzaboni. L'operazione doveva terminare nel novembre scorso, ma tra il ritrovamento di amianto sotto la montagna di rifiuti, la sospensione dei lavori e la bonifica, i lavori sono tuttora in corso. Tanto che la Giunta Bonaccini, finora, è stata costretta a concedere al Comune di San Giovanni ben tre proroghe. E ora, nel terreno contaminato della discarica, "Arpae ha ritrovato tracce di Pcb superiori ai limiti di legge", afferma Piccinini in una nota. I policlorobifenili sono "una sostanza chimica altamente tossica- spiega la grillina- che lo Iarc ha classificato come cancerogena". I Pcb sono ricavati dal petrolio e dal catrame, per essere utilizzati ad esempio come fluidi nei trasformatori o come additivi per antiparassitari o anche come isolanti e vernici. Proprio a causa della loro tossicità, sottolinea Piccinini, "sono attualmente in buona parte banditi.

"Un ritrovamento che la dice lunga su cosa sia ancora nascosto sotto il terreno della Razzaboni". Insomma, la discarica di San Giovanni in Persiceto per il'M5s è ormai "un pozzo senza fine di veleno, per il quale stiamo spendendo una montagna di denaro pubblico inutilmente, visto che la bonifica completa è ancora una chimera".

Tra l'altro, avverte Piccinini, "si sta avvicinando (fra poche settimane la scadenza) la terza maxi multa (che potrebbe aggirarsi intorno a 800.000 euro - come fa sapere l'eurodeputato M5s Marco Affronte) consecutiva che i cittadini italiani dovranno pagare alle istituzioni europee, per l'incapacità dei loro amministratori di bonificare definitivamente e correttamente il sito". A questo punto, si chiede la consigliera regionale M5s, "ci chiediamo quando si procederà alla bonifica definitiva di questa discarica, che comprende anche l'area della Mise, su cui poggia una montagna contenente un terzo dei rifiuti dell''intero sito, che non è ancora stata espropriata". Dal canto suo, punta il dito Piccinini, "la Regione sta continuando a perdere tempo e denaro in un vergognoso rimpallo di responsabilità con il ministero. E a pagare saranno sempre e solo i cittadini".

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