Discoteche, riapertura con capienza ridotta: "Importante ripartire anche se così è faticoso"
Oliviero Giovetti (SILB): "Il coefficiente di persone per metro quadro in Italia è già la metà rispetto al resto d'Europa. Sarà dura, ma il ballo e la musica sono nel nostro DNA e non smetteremo mai di farlo"
Si torna in discoteca, si torna a ballare. Ma con delle regole e dei limiti di capienza: nelle regioni in zona bianca è consentito il 35% al chiuso e il 50% all'aperto incluso il personale. Green pass obbligatorio come anche l'uso della mascherina ad eccezione di quando ci si muove in pista. Come l'hanno presa i gestori e i titolari dei locali da ballo? Lo spiega chi ne rappresenta una buona fetta, il presidente SILB - Sindacato Italiano Locali da Ballo di Bologna Oliviero Giovetti.
"Dopo quasi 20 mesi di chiusura la cosa più importante è riaprire anche se le modalità non ci lasciano soddisfatti: il 50% della capienza è davvero troppo poco. Ricordiamo inoltre che le capienze in Italia sono le più basse d'Europa con un coefficiente per metro quadrato di 1.2 persone, mentre la media è oltre il doppio. I locali faranno veramente molta fatica e chi riaprirà, riaprirà in perdita perché con la metà delle persone è davvero complicato".
Il futuro dei locali da ballo? "Credo che la voglia di andare a ballare non finirà mai: c'è da quando è nato l'uomo. Ascoltare musica e stare insieme è nel DNA dell'essere umano e questo è un settore che non morità mai. Ovviamente ripartire non sarà una cosa semplice, la discoteca è un'zienda a tutti gli effetti, una macchina che deve ripartire e ha bisogno di tempo per organizzarsi. Dall'organizzazione e la promozione delle serate alla scelta dei dipendenti giusti, un buon prodotto da offrire e tante cose che devono essere messe insieme".