rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Navile / Via di Saliceto

Scuola e rischio abbandono, il complesso più fragile è al Navile: "Il problema però è anche il fuori-scuola"

Il presidente del Navile Ara dà un po' di numeri sulla zona più fragile della città e l'assessore alla scuola Zaccaria esprime preoccupazione: "Il tema delle disuguaglianze è centrale nella riflessione sulla dispersione scolastica"

"Le cifre sulla dispersione scolastica in Bolognina e, in generale, nel quartiere Navile sono governabili". Lo precisa il presidente del quartiere Daniele Ara dati alla mano, per approfondire un tema affrontato qualche giorno fa con l'avvio di un progetto messo in atto in una delle zone più fragili della città, in particolare dentro a un complesso di case popolari chiamato le Corti. Sui numeri un po' troppo generalizzati, il presidente del quartiere  più popolato della città, tiene a fare qualche precisazione a tema abbandono scolastico.  E intanto oggi, dopo il via libera definitivo le superiori tornano in presenza al 50%. 

I numeri dell'intero quartiere Navile 

L'ultimo giorno dell'anno del 2019 al Quartiere Navile si contavano 1660 residenti fra gli 11e i 13 anni, quindi in età da media inferiore e 1668 residenti fra i 14 e i16 anni, età da superiori in obbligo scolastico. "Le segnalazioni di dispersione scolastica, obbligatorie per legge, che abbiamo abbiamo ricevuto sono per il 2019 2019/2020 13 nuove segnalazioni per dispersione o evasione scolastica 11/16 anni su 34 totali (gli altri sono scuola primaria) e per il 2020/2021 19 nuove segnalazioni per dispersione o evasione scolastica 11/16 anni su 31 totali, ad oggi" a dare questi numeri è sempre il presidente Daniele Ara. 

"Il focus vero è capire per ogni anno quanti sono gli studenti che fanno fatica e alla fine abbandonano la scuola. Per la scuola dell'obbligo naturalmente la segnalazione è doverosa, sia ai servizi sociali che alle forze dell'ordine. Il dato che leggiamo è che comunque i nostri ragazzi vanno a lezione, ma questo non significa che non ci siano delle fragilità, anche accentuate, e che in alcune famiglie un giovane decida di andare a lavorare. Ci sta ed è anche un fattore legato alla classe sociale. La cosa davvero importante è continuare il lavoro di integrazione e di comunicazione delle varie reti sociali e dei redditi bassi. In Bolognina ancora di più, visti i ben minori collegamenti con i nonni per esempio". 

L'istituto comprensivo più fragile è in Bolognina

"L'Istituto Comprensivo 5 della Bolognina è quello che a Bologna ha più richieste di device e ausili e 1/3 di quelli arrivati con i soldi della regione Emilia-Romagna. C'è stata anche una raccolta di dispositivi e di fondi per aiutare le famiglie di questa zona. Devo dire che con il nuovo preside Luca Prono il collegamento con il territorio è molto cresciuto e possiamo ben sperare di continuare a lavorare bene in questa direzione". 

Dentro e fuori dalla scuola: "Il dibattito vero sono gli adolescenti"

Da considerare il fatto che molte segnalazioni con il lavoro degli educatori del Comune e quelli della scuola rientrano e poi questi studenti arrivano al diploma: "Le scuole sono obbligate a segnalarci chi non va a scuola - spiega ancora Daniele Ara - e quindi poi i ragazzi vengono seguiti e recuperati. Il dibattito vero in questo momento però sarebbe un altro, quello dell'adolescenza e di come gestire i giovanissimi in questa fase in cui non è solo la scuola che manca, ma anche lo sport e tanto altro. Bisogna di fatto puntare alla riduzione della fragilità della zona 'laboratorio' fra dentro la scuola e fuori dalla scuola". 

Zaccaria: "L'aumento di disegueglianze si traduce nell'allontanamento dalla scuola"

Anche il lavoro assessore comunale alla scuola Susanna Zaccaria è molto concentrato sul rischio di dispersione scolastica, soprattutto visti i tempi e le nuove modalità di fruire delle lezioni da parte degli alunni, molti dei quali in didattica a distanza da molti mesi: "Sono parecchio preoccupata per il rischio di allontanamento dalla scuola, ma anche per quelli legati all'aspetto cognitivo, dalla continuità che viene a mancare alla perdita della socialità che caratterizza questo momento storico complesso. E ci sono poi altri problemi ancora, come quelli psicologici. Il tema delle disegueglianze è centrale, sia per l'aspetto degli strumenti tecnologici che non ci sono che per quelli legati degli stimoli che le famiglie possono dare per accrescere l'interesse dei figli nei confronti dell'istruzione e delle opportunità che essa offre per il futuro".

"Chiaro che in molti casi l'aumento delle disegueglianze si traduca nell'allontanamento dalla scuola e il monitoraggio dei casi di dispersione scolastica a volte diventa difficile, più amenta l'età dello studente e più aumenta la difficoltà di attrarlo senza potergli più imporre la scuola. Abbiamo comunque dei protocolli chiari ed efficaci e come Comune possiamo certamente intervenire nella gran parte dei casi (scuola dell'obbligo) grazie alla presa in carico dei servizi sociali. Ci sono chiaramente delle situazioni che non si riescono a intercettare come quelle dei ragazzi spariti perchè le intere famiglie sono tornate nei loro Paesi di origini. Su questi e altri aspetti non faccio che riflettere di continuo". 

E sulla riapertura delle scuole? "Capisco chi manifesta e spero in una riapertura prudente, ma al 50% e con i turni per recuperare in tempi brevi. Abbiamo avuto tutto il tempo per ragionare sui problemi di contorno alle secondarie di secondo grado, i dati sui contagi sono buoni e confortanti". 

Via libera: oggi le superiori rientrano in classe al 50%

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Scuola e rischio abbandono, il complesso più fragile è al Navile: "Il problema però è anche il fuori-scuola"

BolognaToday è in caricamento