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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Navile / Via Enrico Mattei

Bolognina, lavoro nero e clandestini: sequestro per ditta cinese

Ennesima attività asiatica trovata irregolare. Questa volta sotto sequestro laboratorio artigianale in via Mattei. Denunciato proprietario e dipendenti

Nei guai ennesima ditta gestita da un'imprenditore cinese. Questa volta sotto sequestro è finito un laboratorio di confezionamento capi d'abbigliamento, in via Mattei, alla Bolognina. Denunciato un 33enne asiatico per impiego di manodopera irregolare e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina; insieme all'uomo denunciati anche 8 dipendenti irregolari e irrogate sanzioni amministrative per oltre 34.000 euro.

LAVORO NERO E CLANDESTINI. A portare allo scoperto le irregolarità un controllo dell'Arma, in cooperazione con ispettori dell’Ufficio di Vigilanza INPS di Bologna, effettuato nella notte fra il 19 e il 20 ottobre scorsi presso la “GAO MINGQUING”, ditta individuale con sede legale ed operativa a Bologna, specializzata nelle confezioni di abbigliamento, gestita dal cittadino cinese. (VIDEO nei locali dell'azienda)

Nella circostanza sono stati trovati all' "opera"19 lavoratori, di cui soltanto 3 sono risultati essere assunti regolarmente mentre, 16 erano impiegati “in nero” e 8 sono risultati privi di documenti e di permesso di soggiorno.

"Le condizioni di lavoro, raccontano gli agenti, sono risultate non “idonee” in quanto l’attività si stava svolgendo in orario serale (notturno non autorizzato) e  dato l’elevato numero di cittadini extracomunitari di etnia cinese privi del permesso di soggiorno (otto su sedici).
Oltre la denuncia penale per impiego di manodopera priva di permesso di soggiorno (art. 22 c. 12 D.Lgs 286/1998) e per favoreggiamento all’immigrazione clandestina (art. 12 c. 5 della Legge Bossi-Fini), è scattato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, previsto d all’art. 14 c. 1 D.Lgs 81/2008 (che viene applicato quando la manodopera irregolare presente sul luogo di lavoro risulta pari o superiore al 20% della manodopera complessivamente presente al momento dell’accesso ispettivo)."


Nel complesso sono state irrogate sanzioni amministrative per 34.300 euro, mentre gli otto impiegati irregolari, tutti cittadini cinesi di sesso maschile fra i 35 e i 44 anni e senza fissa dimora, sono stati segnalati alla locale Autorità Giudiziaria per il conseguente seguito giudiziario.

Oltre al provvedimento amministrativo, che ha imposto al datore di lavoro (al fine di ottenere la riattivazione dell’attività) il versamento di una sanzione amministrativa di1500 euro e la regolarizzazione dei 6 lavoratori “in nero” reperiti al lavoro (quelli senza  permesso di soggiorno non sono regolarizzabili), è stato peraltro notificato un provvedimento di sequestro giudiziario. 

OMERTA' TRA I DIPENDETI. L'area di Vigilanza dell'inps di Bologna, attraverso una nota a frima del dirigente Massimo Formichella, ha voluto denunciare l'omertà che serpeggiava tra i lavoratori "pizzicati" e impiegati in maniera irregolare: "Il grado di collaborazione dei lavoratori è stato particolarmente basso, sia per le ovvie difficoltà di comunicazione, sia per un atteggiamento di diffidenza manifestato dagli stessi lavoratori, che in nessun caso sono stati in grado di riferire il nome del proprio datore di lavoro.. Nè precisare con esattezza da quanto tempo stessero in quel luogo, quanto percepissesero di retribuzione"

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