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Cronaca

E il divieto a manifestare tocca anche i sindacati (che si arrabbiano)

Non solo No Pass: a essere esclusi dal centro storico saranno anche le iniziative di Cgil e Uil. Monta la polemica: "Perché shopping e religione possono?"

Non solo No pass. Il divieto della prefettura fa traslocare anche le iniziative di Cgil e Uil, scatenando le loro ire.

La cancellazione della manifestazione organizzata dai sindacati confederali in piazza Maggiore a Bologna per l'1 dicembre per discutere della finanziaria provoca la dura reazione della Cgil dell'Emilia-Romagna.

"Abbiamo da tempo chiesto e ottenuto la disponibilità di un luogo centrale del capoluogo, ossia piazza Maggiore. Alla luce delle nuove disposizioni della Prefettura, questa concessione ci è stata oggi revocata. Non potremo quindi far sentire le nostre ragioni in una piazza del centro di Bologna ma solo in periferia", spiega il segretario Luigi Giove sui profili social del sindacato.

"Ci sembra chiaro che con questo divieto la Prefettura, che rappresenta il governo, stia decidendo altro, cioè di impedire qualsiasi tipo di manifestazione. E infatti le iniziative religiose e gli eventi organizzati dagli enti pubblici sono esclusi da questo divieto. Si tratta di un precedente gravissimo. Sta emergendo una graduatoria dei diritti costituzionali discutibile e pericolosa: il diritto allo shopping e il diritto a esercitare il culto religioso vengono prima del diritto a manifestare pubblicamente pro o contro qualcosa", protesta Giove.

Dalla stretta della Prefettura di Bologna sulle manifestazioni in centro, rimane tagliata fuori anche la Uil, che aveva in programma un evento sempre per l'inizio di dicembre. "E' un brutto vulnus questo nella storia di Bologna, peraltro inferto da chi, in città, rappresenta il governo", protesta il segretario regionale, Giuliano Zignani. "La decisione della Prefettura di Bologna di non concedere piazza Maggiore o altre piazze del centro a manifestazioni tout court ci lascia quanto meno perplessi. Come sindacato avevamo in programma proprio un appuntamento in tal senso per l'inizio di dicembre in centro. Ovviamente, essendo rispettosi delle leggi e delle norme, abbiamo dovuto traslocare la nostra manifestazione in un'altra piazza, ma in periferia", spiega Zignani. (DIRE)

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