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Cronaca

Divorzio breve, boom di richieste in Regione

Aumentano di circa il 30 per cento, a fronte di un calo delle separazioni del 6. Sul cambiamento pesa la disciplina, portata a regime, della procedura accellerata sul divorzio, che dimezza i tempi di allontanamento dal nucleo familiare necessari per fare domanda

In Emilia-Romagna le pratiche per divorzio sono aumentate di oltre un terzo. A riferirlo è stato il presidente della Corte d'Appello di Bologna, Giuseppe Colonna, durante la giornata di inaugurazione dell'anno giudiziario. Da quando in regione è stata introdotta la disciplina del cosiddetto divorzio breve sono da un lato leggermente diminuite le separazioni, ma dall'altro sono esplose le pratiche per il 'no' definitivo. 

Nell'annata di riferimento tra il luglio 2015 e il luglio 2016 infatti, le separazioni sono passate da 6458 a 6186, registrando una flessione del 4 per cento, mentre i divorzi sono schizzati verso quota 5970, contro i 4568 dell'anno precedente. In percentuale si tratta di un aumento annuale di circa il 36 per cento.

Un "effetto del cosiddetti divorzio breve", sottolinea Colonna, procedura che permette di arrivare a compimento le domande con tempi dimezzati del periodo di separazione ininterrotta dei coniugi: da tre anni a dodici mesi in caso di separazione giudiziale, e a sei mesi in caso di separazione consensuale.

In tutto, i procedimenti arrivati a sentenza sono stati 6.430 per le separazioni (-6%) e 5.473 per i divorzi (+20%). Del pari è aumentato anche lo sforzo della macchina giudiziaria: i casi pendenti rimangono rispettivamente 3.693 (-9%) per le separazioni e 3.526 (+16%) per quanto riguarda i divorzi. I contenziosi in ambito familiare rappresentano il 5,3% degli affari civili pendenti davanti ai tribunali emiliano-romagnoli. La durata del procedimento si aggira comunque intorno ai 870 giorni, e cioè due anni e mezzo.

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