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Cronaca Bazzano

Donna incinta avvelenata, resta in prognosi riservata: 'Da valutare possibili complicazioni'

Ad avvelenarla il compagno, che avrebbe agito perchè la gravidanza lo aveva gettato in uno stato di angoscia profonda. Oggi nuovo interrogatorio  

Oggi il Comune di Valsamoggia si mobilita per dire no alla violenza sulle donne, dopo quanto accaduto alla gestante, che all'ottavo mese di gravidanza, è stata avvelenata dal compagno, a Bazzano, i. In un primo momento si ipotizzava che fosse stata avvelenata dalla soda caustica, in realtà l'uomo avrebbe utilizzato un prodotto per lavastoviglie per intossicarla. 

Da quanto si apprende, l'uomo avrebbe agito perchè la gravidanza della donna lo aveva gettato in uno stato di angoscia profonda, e perchè temeva che il nascituro potesse avere problemi di salute.
L'uomo, che non aveva mai manifestato segni di squilibrio ed era in buoni rapporti con la compagna, avrebbe meditato da tempo di compiere il gesto.
La Procura, al momento, gli contesta il reato di "lesioni gravissime". Oggi è previsto un nuovo interrogatorio per valutare meglio le sue condizioni psicologiche, e il pm   chiederà al gip la convalida della custodia cautelare in carcere.

CONDIZIONI DELLA DONNA E DEL FIGLIO. Resterà in prognosi riservata "ancora per qualche giorno, per vedere come evolvono le lesioni che ha subito e valutare eventuali complicanze", la donna. Così il primario di Rianimazione dell'Ospedale Maggiore di Bologna. Per quanto riguarda le condizioni del bambino, Gordini assicura che "sono stabili e non appaiono problematiche". Ora, afferma il medico, "bisogna capire se potranno esserci altre lesioni" oltre a quelle già provocate dall'ingestione della sostanza tossica che l'uomo aveva versato nella bibita gassata della compagna.

Per il momento non sembra necessario alcun intervento chirurgico, anche se, dice Gordini, "la prognosi resta riservata anche per capire, in base a come evolverà la situazione, se si dovrà intervenire o no". Ad ogni modo, chiosa il primario, "al momento le condizioni della paziente sono stabili, lei è cosciente, e noi stiamo portando avanti le terapie, misurandole in modo da non causare danni al bambino".
 

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