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Cronaca Centro Storico / Via Rialto

"Sono spuntate delle forbici, poi il buio": parla la mamma sopravvissuta al tentato omicidio

Dimessa dall'ospedale dopo quasi un mese di ricovero, la donna rivolge un appello: "Fate denuncia contro chi vi maltratta, chiedete aiuto e tutelatevi il più possibile"

"E' entrato in casa, abbiamo iniziato a discutere, a un certo punto sono spuntate fuori delle forbici e poi non mi ricordo più niente". A parlare appena uscita dall'ospedale è Giorgia, la giovane mamma di 25 anni che alla vigilia di Natale è stata vittima del tentato omicidio da parte del suo compagno, ora in carcere.

La 25enne -la sua voce colta dai microfoni di Etv- ha ripercorso così i terribili momenti che hanno preceduto l'aggressione, che ha preso forma con diversi fendenti alla gola, e contro i quali sono la prontezza di spirito del maggiore dei figli (di due, sei e otto anni) ha permesso di aver salva al vita della donna, abilmente operata dallo staff del Maggiore di Bologna.

"Era arrivato in casa fuori di sé, era in preda agli stupefacenti -ha continuato la donna nel suo racconto- io ho provato a chiamare mio padre per farmi aiutare a poi abbiamo iniziato a discutere e da allora non mi ricordo più niente". I vuoti di memoria dovuti al trauma sono in parte poi stati ricostruiti dagli inquirenti, che hanno arricchito il fascicolo a carico del 31enne. "Per fortuna che mio figlio più grande è corso in strada per chiamare aiuto -ha continuato Giorgia- gli ho detto che è il mio eroe". Nel passato della coppia era già capitato che lui la picchiasse: lei lo aveva pure denunciato, ma poi la querela era stata ritirata, sempre nel timore che l'uomo potesse rifarsi sui figli.

"Ascoltate la vostra famiglia, denunciate e non tornate indietro"

"Spero che la giustizia faccia il suo corso -ha concluso la 25enne- e alle altre donne vittima di violenza vorrei dire di ascoltare cosa viene detto dalla famiglia e dai propri cari, di denunciare chi fa loro del male e di non voltarsi indietro".

Intanto resta in carcere il 31enne, cittadino marocchino,  che il 24 dicembre ha accusato di tentato omicidio. L'agguato, al collo con un paio di forbici, è avvenuto in via Rialto dove la donna si era trasferita con i tre figli, ora affidati temporaneamente ai servizi sociali. L'avvocato che assiste il 31enne ha chiesto una perizia psichiatrica e si attende l'udienza di convalida. 

La donna dopo l'operazione d'urgenza all'ospedale Maggiore, è salva e ha passato un mese ricoverata in ospedale. Un lavoro di squadra che ha permesso di salvarle la vita, un salvataggio condotto in una manciata di minuti, dall'arrivo dell'autoambulanza alla sala operatoria. "Questo tipo di ferite di solito si vedono in guerra, e non lasciano scampo" ha detto il chirurgo Paolo Teutonico dell'equipe del Maggiore.

L'uomo aveva già dei precedenti per violenza sessuale e tentato omicidio aggravato nei confronti di un'altra donna. I fatti nel 2020. Poi l'accusa di tentato omicidio cadde e l'uomo fu condannato ad un anno per lesioni gravi, assolto dalla violenza sessuale.

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