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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Inchiesta Doping: farmaci proibiti anche a giovanissimi, i genitori consenzienti

Erano a favore, anzi accompagnavano loro i figli dal dottor Bianchi, affinchè eccellessero nello sport, sia che lo praticassero a livello agonistico che non. E' quanto emrge dall'inchiesta "Anabolandia"

Con il consenso e su "sollecitazione" dei genitori venivano dopati anche ragazzi giovanissimi, in alcuni casi minorenni, sotto prescrizione del dottor Vittorio Emanuele Bianchi. E' quanto emerge dall'operazione "Anabolandia", condotta dai carabinieri del Nas di Bologna, che ha portato quattro persone agli arresti domiciliari (il medico riminese e tre tra dirigenti e informatori scientifici ) e altre 54 persone nel registro degli indagati, molte delle quali sono atleti di calcio, basket, atletica leggera, ciclismo, triathlon, pattinaggio e tennis.

Le perquisizioni hanno riguardato 17 province ed hanno portato al sequestro di quella che è stata definita una copiosa documentazione probatoria, di 500 confezioni di farmaci dopanti e di decine di dispositivi medici, tra cui siringhe e speciali strumenti utilizzati per la somministrazione dei medicinali anabolizzanti.

Il ruolo dei genitori nel reperire sostanze dopanti per i figli atleti emerge in almeno tre casi.
Ad esempio c'é il caso di un genitore che si dava da fare per portare dal medico riminese - arrestato all'aeroporto di Bologna al rientro dagli Usa e attorno a cui ruota tutta l'operazione antidoping - i suoi figli tennisti, entrambi minorenni. Secondo l'accusa il medico prescriveva con la complicità e "su sollecitazione" del padre dfarmaci non giustificati da condizioni patologiche.

Stesso copione nel caso di un ciclista 20enne, accompagnato dal padre dal medico, gli venne prescritta una terapia dopante a base di Andriol (cioé testosterone), Gonasi e Synachten (ormone che stimola il cortisolo). Su richiesta di padre e figlio poi il medico spiegò indicazioni sui tempi di sospensione della terapia per evitare la positività ai controlli antidoping.

Infine c'é la vicenda di un padre che portò dal medico una figlia ciclista professionista, allora ventunenne, e un figlio ciclista amatoriale, allora ventisettenne. Alla figlia sarebbe stata data l'epo, al figlio testosterone.

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