Erano a bordo di una Fiat Panda, parcheggiata vicino al parco di via Vighi, quando alcuni agenti della Polizia hanno bussato al finestrino. Nell'auto due giovani e un odore sospetto. Scattato il controllo, è arrivata la 'bizzarra confessione'. Nei guai è finito uno dei due, un 20enne originario di Reggio Calabria, segnalato alla Procura in qualità di assuntore di sostanza stupefacente, in base all'articolo 75.

Il fatto è accaduto ieri sera, poco dopo le 21. Una volante della Polizia effettuava un servizio di controllo straordinario intorno al parchetto, quando ha notato un'auto parcheggiata infondo ad un'area di sosta. In una zona appartata. Avvicinatisi alla vettura, gli agenti hanno notato all'interno due ragazzi, al volante il  20enne calabrese e in sua compagnia un coetaneo nato in Greci. Dopo aver chiesto loro cosa ci facessero lì, e aver controllato i documenti, i poliziotti hanno notato un odore riconducibile a sostanze stupefacenti provenire dall'abitacolo.
A quel punto è stato chiesto ai due giovani se stessero consumando della droga. Negando, uno dei due ha pero' estratto da sotto il sedile due bustine di cellophane  contenenti una sostanza organica scura e tre ovuli gialli, anch'essi pieni della medesima sostanza. Le successive indagini hanno appurato si trattasse di marijuana, pari in totale a oltre 10 grammi.

Non arrendendosi neppure difronte all'evidenza, il 20enne ha spiegato in tutta compostezza: 'Non è roba mia, l'ho trovato in strada, dopo aver fatto retromarcia, era proprio sotto la macchina di mia mamma. Così l'ho presa e ho chiamato subito degli amici per capire come mi dovevo muovere. E' per questo che sono qui con lui, stavamo discutendo sul da farsi'.