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Cronaca

Più dosi giornaliere: apre il nuovo hub vaccinale all'Unipol Arena

Finora sono stati attivati fino a 69 centri per garantire ai più anziani le vaccinazioni il più possibile vicino a casa. Dg Ausl: "Se vogliamo davvero aiutare gli operatori sanitari, dobbiamo spingere sulla campagna vaccinale"

L'Ausl deve aumentare le vaccinazioni, dalle attuali 5.000 dosi giornaliere a 8.500, così un nuovo hub vaccinale aprirà dal prossimo 29 aprile all'Unipol Arena, per mantenere i livelli richiesti dal piano varato dal commissario per l'emergenza Paolo Figliuolo. "Il piano ci impegna pesantemente", ha detto il direttore generale Ausl, Paolo Bordon, oggi in conferenza stampa all'ospedale Maggiore.

L'hub all'Unipol Arena si aggiunge quindi quello della Fiera. Con entrambi i centri a pieno regime, l'Ausl conta di fare oltre 5.000 vaccinazioni al giorno: solo la Fiera infatti ne può garantire 2.800 grazie anche al 'drive through'. Ai due hub si affiancano poi gli altri centri vaccinali sparsi sul territorio.

"Se vogliamo davvero aiutare gli operatori sanitari, dobbiamo spingere sulla campagna vaccinale". Al momento sono oltre 220 i volontari tra medici, infermieri e amministrativi che si sono messi a disposizione per i centri vaccinali. "E lo fanno per due lire, quasi gratis"

Finora sono stati attivati fino a 69 centri per garantire ai più anziani le vaccinazioni il più possibile vicino a casa, spiega Bordom. Ora, con l'apertura ai 60enni, si punta a ridurre il numero di questi centri e ad averne almeno uno per distretto (circa una ventina) per fare fino a 700 somministrazioni al giorno, da aggiungere alla capacità dei due hub cittadini.

"Ogni blocco per fascia d'età conta 40-50.000 persone - calcola Bordon - e per la prima dose ci impegna per circa tre settimane". Nel frattempo, l'Ausl di Bologna attende per il prossimo 28 aprile una fornitura "importante" da Pfizer, al momento "il più affidabile", che dovrebbe consentire all'azienda di "dare una bella prova".

"Johnson&Johnson usate per i 60enni"

E' invece "in carenza" la scorta di Astrazeneca, ma nei prossimi giorni dovrebbero arrivare le prime dosi di Johnson&Johnson che sono state sbloccate. "Saranno usate per i 60enni, secondo le indicazioni Aifa", spiega Bordon. Il nuovo vaccino, monodose, dovrebbe sopperire così alla carenza di Astrazeneca e potrebbe essere somministrato dai medici di base, con cui "abbiamo aperto un dialogo molto buono - afferma Bordon - ci siamo incontrati anche ieri, ci possono dare una mano per il J&J e anche per i pazienti a domicilio".

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Inoltre, è praticamente conclusa la vacciniazione agli over80 con "un'adesione del 96% - sottolinea Bordon - una media superiore al dato regionale e tra i più alti in Italia. Abbiamo ancora un gruppo di persone da vaccinare a domicilio e quella è ora la nostra principale preoccupazione. Se la campagna vaccinale cambia ritmo, in autunno saremo in condizioni migliori". 

"I dati che arrivano da Israele e Regno Unito mostrano che c'è già un cambio di passo superando il 52% dei vaccinati, senza arrivare all'immunità di gregge. E' quindi fondamentale usare questa pausa per vaccinare il più possibile nei mesi estivi. Se vogliamo davvero aiutare gli operatori sanitari, dobbiamo spingere sulla campagna vaccinale".

Al momento sono oltre 220 i volontari tra medici, infermieri e amministrativi che si sono messi a disposizione per i centri vaccinali. "E lo fanno per due lire, quasi gratis", sottolinea Bordon. (dire)

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