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Cronaca

Carcere, Fdi: "Alla Dozza situazione insostenibile, Comune intervenga"

Gli esponenti del partito di Giorgia Meloni: "Ma in Comune si mangia pasta antifascista"

"È una situazione gravissima, ad alto tasso di pericolosità, quella che si sta vivendo in questi giorni alla Casa Circondariale di Bologna, che attualmente ospita 750 detenuti".

L'allarme lo lancia Fdi, con una dichiarazione congiunta firmata da Marco Lisei (capogruppo in Regione Emilia-Romagna), Francesco Sassone (capogruppo in Comune) e Francesco Borrelli (responsabile del dipartimento Forze dell'ordine e Vigili del fuoco di Fdi per Bologna).

"Una situazione insostenibile per il personale in servizio - si legge - che si trova a dover gestire quotidiane emergenze favorite da un mix esplosivo di concause. Si va dalla carenza di acqua (che, diversamente da quanto dichiarato dall’Amministrazione comunale, non è affatto stata risolta al punto che per assicurare per qualche ora il flusso in alcune sezioni sul personale è costretto a interromperlo in altre), alla permanenza in struttura di oggetti con gravi disturbi psichiatrici responsabili di disordini pressoché quotidiani, fino all’inagibilità del piano terra del reparto infermeria, nel quale sono in corso lavori di manutenzione che non si sa quando finiranno". 

"A tutto ciò - prosegue la nota - si aggiungono le condizioni climatiche estreme di questi giorni che hanno costretto il personale a modificare, allungandoli, gli orari di lavoro per consentire ai detenuti quei momenti di convivialità che devono essere garantiti, oltre a una nuova impennata di casi di Covid 19 che ha colpito sia le guardie carcerarie che i detenuti".

"Nel denunciare una situazione grave e pericolosa per l’incolumità di detenuti e lavoratori del carcere della Dozza, a seguito di un accorato appello da tutte le sigle sindacali di riferimento del personale di servizio in struttura, non posso che invitare il sindaco Matteo Lepore e la sua Giunta a intervenire tempestivamente al fine di garantire a tutti, guardie carcerarie e detenuti, condizioni di vita e lavoro dignitose".

"Quanto sta accadendo, del resto, è semplicemente la riproposizione di ciò che ogni anno, in estate succede alla Dozza dove solo lo spirito di servizio encomiabile del personale riesce a evitare l’avvento di fatti gravissimi".

"Esprimere solidarietà a chi ogni giorno si impegna per tenere sotto controllo una situazione esplosiva come quella del carcere di Bologna non basta più: certo la solidarietà è il minimo che si debba a questi lavoratori sottoposti a uno stress costante e continuo. Ora però il Sindaco e le autorità devono intervenire concretamente mettendo in campo quelle azioni urgenti e necessarie al ripristino di un livello almeno accettabile di sicurezza, a partire dall’erogazione continua di acqua", concludono.

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