Rissa alla Dozza, feriti due agenti e un detenuto. "Situazione esplosiva"
Il sindacato parla di disordini, sovraffollamento e del totale immobilismo dell'amministrazione penitenziaria
Due agenti e un detenuto feriti, tutti medicati al pronto soccorso. E' il bilancio di un'altra rissa all'interno del carcere Dozza di Bologna avvenuta ieri sera. A denunciarlo è la Fp-Cgil di Bologna, che parla di "vera e propria estate bollente" in carcere a causa di condizioni critiche. "E' di ieri sera la notizia di nuovi disordini avvenuti nella sezione 1 A - riporta l'agenzia Dire - dove una violenta rissa tra detenuti, alcuni dei quali probabilmente ubriachi, veniva sedata con molta fatica dal personale in servizio, impegnato per diverse ore anche nella successiva gestione dei vari gesti di autolesionismo, messi in atto da alcuni dei detenuti coinvolti, tanto che per uno di questi si è reso necessario l'invio in urgenza in Pronto soccorso. La stessa sorte è toccata a due agenti di Polizia penitenziaria a causa degli infortuni rimediati durante le varie fasi dei disordini, riportando prognosi di 35 e 10 giorni".
Stessa denuncia arriva dal Sappe, che riferisce invece della "frattura di tre dita di una mano a un agente, che dovrà restare fuori dal servizio per almeno 60 giorni. Ci è stato riferito che era stata chiesta dagli agenti l'autorizzazione all'uso degli scudi, per proteggersi dalla violenza dei detenuti coinvolti nella rissa, ma sembra che sia stata negata. Se così fosse si tratterebbe di una decisone assolutamente non condivisibile, viste le lesioni riportate dall'agente. Riteniamo che sia giunto il momento di affidare le decisioni sulla gestione della sicurezza alla Polizia penitenziaria", afferma il Sappe. Dal canto suo, la Fp-Cgil spiega di non essere a conoscenza della esatta dinamica dei fatti, "ma di sicuro siamo a conoscenza dei vari eventi critici che si stanno susseguendo sempre più frequentemente negli ultimi giorni, con il personale che sempre più spesso ne paga le conseguenze".
Ad esempio, spiega la Fp-Cgil di Bologna, la situazione "già al limite" della Dozza vede la presenza di "vari soggetti di difficile gestione. L'infermeria è quasi al collasso con la presenza di diversi facinorosi che molto spesso mettono a dura prova il personale". Situazione "analoga" nel reparto di salute mentale della sezione femminile, "dove quasi giornalmente si assiste a minacce o aggressioni da parte delle detenute". Il sindacato parla di "situazione esplosiva" alla Dozza, dovuta a "disordini, sovraffollamento e al totale immobilismo dell'amministrazione penitenziaria".
A questo si aggiunge la "totale assenza di controlli con tamponi molecolari al personale, che denunciamo da mesi". L'8 luglio scorso il sindacato ha avuto un incontro con il Provveditore regionale, "ma da allora nessun segnale concreto è stato registrato. Anzi, la situazione risulta peggiorare di giorno in giorno e il poco personale presente in questo periodo feriale è ormai allo stremo. Da mesi denunciamo le continue assegnazioni di soggetti di difficile gestione", a cui "va aggiunto il senso abbandono e impotenza del personale davanti al senso d'impunità di questi soggetti, anche a causa di sanzioni disciplinari irrisorie per episodi molto gravi".
La Fp-Cgil ribadisce dunque "la necessità di ristabilire al più presto condizioni di lavoro adeguate al personale e condizioni di vivibilità accettabili per i detenuti", riducendo "drasticamente il sovraffollamento". Anche per il Sappe, "la situazione nelle carceri è sempre più difficile. Gli eventi critici sono triplicati dal 2014 ad oggi. Le aggressioni al personale sono circa mille ogni anno, i gesti di autolesionismo oltre 11.000, le colluttazioni più di 9.000, i tentativi si suicidio circa 1.500, i ferimenti 1.200. Una situazione non più gestibile che ha consegnato di fatto le carceri alla violenza dei detenuti". (foto archivio)