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Cronaca

Nuovo Dpcm, Csi e Aics: "Lo sport non si è fermato, ma cautela"

Cosa si può fare e cosa non si può fare a livello sportivo. Le associazioni sportive fanno chiarezza

Con l'ultimo Dpcm per arginare l'aumento dei contagi, in vigore fino a metà novembre, la decisione presa alla fine è stata quella di sospendere gli sport di squadra e di contatto a livello amatoriale – come il calcetto, basket e pallavolo –, ma consentirli a livello dilettantistico per le società che abbiano adottato protocolli di sicurezza.

L'auspicio delle società sportive era proprio questo: scongiurare uno stop alle attività di squadra e contatto proprio perché le norme adottate rispettavano le regole approvate dal Coni e dal Comitato tecnico scientifico.

Sport all'Unibo e nuovo Dpcm: "Attività continuano. Cusb ha già incrementato protocolli sicurezza”

In pratica, quello che ad oggi è vietato dal nuovo decreto, è lo sport sporadico e libero, come la partita di calcetto nel campetto affittato per un'ora o due palleggi ai Giardini Margherita. Ad orientarci e aiutarci per fare un po' di chiarezza, il presidente del Csi di Bologna, Andrea De David, e il presidente di Aics Bologna, Serafino D'Onofrio.

"Il nuovo Dpcm el 13 ottobre 2020 – spiega De David – pone limiti alla pratica degli sport di squadra e di contatto. Si tratta principalmente di calcio, pallavolo, pallacanestro (e i loro derivati), arti marziali e altre discipline di combattimento. Ma solo per quelli svolti in modo amatoriale, ovvero fuori dall'egida del Coni e dei protocolli delle Federazioni Sportive e degli Enti di Promozione Sportiva. Le attività del CSI, quindi, proseguono, nel pieno rispetto delle regole e dei nostri protocolli ufficiali approvati dal Coni e dal Cts, secondo le norme nazionali e le ordinanze regionali".

"Il ministero dello sport dovrebbe emanare ulteriori chiarimenti – prosegue De David – ma ad oggi per fortuna non abbiamo nessuna limitazione perché applicando i protocolli di sicurezza, misurazione della temperatura, mascherine e distanziamento pre e dopo attività, non dico che il rischio si annulla ma sicuramente si riduce", continua il presidente Csi. Questo inizio stagione del resto – conclude – sebbene i timori iniziali, ha visto soltanto un calo di iscrizioni del 25-30%, numeri tutto sommato comprensibili vista la situazione che ci troviamo ad affrontare".

Aics: "Si può superare anche questa limitazione"

"Siamo per la promozione dello sport diffuso e quindi siamo anche combattuti rispetto alle ultime decisioni – afferma Serafino D'Onofrio, presidente Aics Bologna – le difficoltà indubbiamente delle scelte ci sono e le condividiamo, senza minimizzare. In questa situazione crediamo che sia giusto cautelarsi – spiega D'Onofrio – ma questa scelta di ridimensionare lo sport più diffuso, quindi libero, è dolorosa e crediamo che si possa intervenire con qualche piccola accortezza. La sicurezza si può garantire anche al di fuori delle polisportive, magari facendo adottare dei protocolli anche ai gestori dei campi privati per esempio perché molti di loro erano già scrupolosi e sarebbe un peccato – conclude – sebbene non sia la stessa cosa di un’attività che fa riferimento al coni".

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