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Cronaca

Arrestato all'aeroporto: aveva ingerito 33 ovuli di cocaina e stava per introdurla alla Dozza

Ha attirato i sospetti degli agenti l'uomo nigeriano fermato al Marconi: dopo la richiesta di andare in bagno la certezza che nascondeva ancora qualcosa

Aveva ben 33 ovuli colmi di droga nell'inestino. La polizia penitenziaria e il medico della Dozza di Bologna hanno evitato l'introduzione di droga all'interno del carcere. Hanno infatti interpretato bene - spiega in una nota Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del sindacato Sappe, il nervosismo di un uomo di origine nigeriana, arrestato ieri per droga all'aeroporto di Bologna.

IL CONTROLLO E LA SCOPERTA DEGLI OVULI. E' stato deciso di portarlo in ospedale, ma prima di uscire ha chiesto di andare in bagno. Invitato a farlo in presenza di agenti, ha espulso 22 ovuli, contenenti pare cocaina, visto che era stato arrestato per lo stesso motivo. In attesa degli esami, è stato condotto in ospedale e dalla radiografia è emerso che all'interno ha altri ovuli che, per sua stessa ammissione, dovrebbero essere undici. "Si tratta di uno dei tanti modi in cui la droga entra carcere - scrive Durante - Sarebbe stato davvero grave se tutto quel quantitativo di droga fosse entrato nel carcere della Dozza, dove sarebbe stato sicuramente spacciato ed usato.

EVITARE CHE LA DROGA ANTRI IN CARCERE. E' opportuno intensificare sempre di più i controlli e dotare la polizia penitenziaria di tutti i mezzi necessari, come le unità cinofile, previste dal 1995, ma presenti in poche regioni, tra queste non c'é l'Emilia Romagna. I tossicodipendenti presenti nelle carceri italiane sono il 25 per cento".

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