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Cronaca

Soccorsi ed emergenze: in Emilia-Romagna arriva il numero unico 112

Gli operatori filtreranno le telefonate e le indirizzeranno a carabinieri, polizia, vigili del fuoco, soccorso sanitario

Un coordinamento regionale per l’attivazione del numero unico per le emergenze 112: accentrerà le telefonate indirizzate a Carabinieri, Polizia, Vigili del fuoco, Soccorso sanitario, Capitaneria di porto e Guardia costiera, filtrerà quelle non urgenti e smisterà correttamente le altre. 

Il coordinamento avrà sede a Parma e dalla Regione sono già stati stanziati 6,6 milioni di euro per le infrastrutture. Avrà il compito di raccordare e indirizzare le azioni aziendali per l’attivazione del numero unico 112 e avrà sede presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, sarà guidato da Antonio Pastori, dirigente della Centrale operativa 118 Emilia Ovest – Elisoccorso dell’ospedale parmigiano.

Pastori dovrà portare a regime il nuovo servizio, con il supporto delle Aziende sanitarie regionali: da un punto di vista organizzativo, Parma avrà il compito di acquisire e organizzare il personale necessario, nonché curare la gestione economica e amministrativa del progetto.

"L'analisi dei flussi  relativi al 2019, che hanno rilevato oltre 3 milioni di chiamate ricevute complessivamente da Carabinieri, Polizia di Stato, Vigili del fuoco e Soccorso Sanitario, hanno portato a valutare la necessità di 90 operatori, in grado di rispondere in 10 secondi, concludere l’intervista in 40 secondi e passare la telefonata al secondo livello entro ulteriori 40 secondi" sottolinea la Regione. 

Il numero unico europeo 112 in Italia

L’Unione Europea ha previsto l’obbligo per gli stati membri di assicurare l’accesso ai servizi di soccorso digitando il numero 112 con una direttiva che risale al 2002. A ogni Stato è lasciata la libertà di mantenere altri numeri da affiancare al 112. Attualmente il modello delle Centrali Uniche di Risposta (CUR) copre circa il 70% della popolazione italiana, fa sapere la regione: "Il modello organizzativo italiano, la cui attuazione è demandata alle Regioni, prevede una CUR di primo livello che riceve automaticamente le chiamate destinate a tutte le numerazioni di emergenza 112, 113, 115, 118, 1530", si legge nel anota. Il servizio è tracciabile e gratuito.

Come funziona

Gli operatori ricevono le chiamate, le localizzano e filtrano quelle improprie: "Questo consente di ridurre in media circa del 50% le telefonate che arrivano al secondo livello, cioè agli operatori di Carabinieri, Polizia, Vigili del fuoco, Soccorso sanitario, Capitaneria di porto e Guardia costiera, che quindi possono concentrarsi unicamente sulle chiamate di effettiva emergenza", osservano da viale Aldo Moro. 

Quindi il "professionista del 112 riceve in tempo reale i dati relativi al chiamante e alla sua localizzazione, che verranno inseriti nella scheda contatto. Individua la natura dell'emergenza, prende in carico la chiamata attivando, se necessario, una audio conferenza per la gestione della conversazione in lingua straniera. Se si rende conto che la chiamata non è urgente, potrà fornire informazioni utili a risolvere il problema. Altrimenti integra, quando necessario, la scheda e la trasferisce, insieme alla chiamata, al centralino del secondo livello competente - e inoltre - oltre al dialogo in diverse lingue, è previsto l’accesso per i diversamente abili tramite sms e app, l’integrazione con le chiamate automatiche generate da veicoli coinvolti in incidenti stradali". 

Il 112 in Emilia-Romagna

La Regione ha assegnato all’Assessorato alle Politiche per la salute il progetto CUR 112. La struttura regionale dovrà coordinare le proprie azioni con tutti gli altri enti coinvolti nella gestione delle emergenze.

In Emilia-Romagna è prevista la realizzazione di due CUR, rispettivamente a Bologna e Parma, con uno stanziamento di € 6.629.000. L’investimento ha permesso la costruzione di strutture antisismiche dotate ognuna di 25 postazioni di lavoro, sala maxiemergenza e spazi attrezzati per ospitare tecnologie uffici e servizi. I tavoli tecnici presenti in sala sono predisposti per ospitare il sistema di risposta telefonico, l’applicativo gestionale e il modulo cartografico. Saranno inoltre presenti nelle sale video-wall informativi per il controllo dell’evoluzione del quadro emergenziale.

Il progetto autorizzato prevede l’operatività di una novantina di operatori, tra Bologna e Parma, cui si aggiungono 13 ulteriori dipendenti tra dirigenti, coordinatori, personale amministrativo e tecnici.

L’obiettivo è essere operativi entro la fine del 2023.

(Foto Today)

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