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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

L'Emilia-Romagna rischia la zona gialla. "Ultimi giorni decisivi"

L'assessore Donini parla anche della terza dose: "Chi ce l'ha contagia meno"

L'Emilia-Romagna rischia di diventare gialla nei giorni intorno a Capodanno. Lo dichiara l'assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, a margine di un evento a Bologna.

"Sì direi che la possibilità c'è, pur avendo resistito nelle vacanze di Natale" come altre regioni, "in questa settimana è decisivo soprattutto il livello di criticità dei reparti ordinari". Su questo fronte "noi siamo intorno al 13%-14%, quindi potrebbe essere che nel giro di qualche giorno si possa superare questa criticità - spiega Donini - a meno che la degenza media soprattutto delle persone nei reparti ordinari, che sono vaccinate e quindi hanno manifestazioni più lievi della malattia, che si è accorciata di molto, non sia capace di favorire un ricambio molto forte nei reparti".

Però con l'aumentare dei contagi, "qualcuno che possa avere bisogno per qualche giorno di cure ospedaliere sicuramente c'è", aggiunge l'assessore. "Penso che questi tre o quattro giorni siano fondamentali - sottolinea Donini - per capire se il livello di criticità dei reparti ordinari Covid supererà il livello di guardia del 15% e siamo di poco al di sotto. Ripeto: dipende molto anche dalle dimissioni, perché ovviamente gli ingressi ci sono e abbiamo visto che abbiamo una media di più di 100 persone al giorno che necessitano di cure ospedaliere, però ci sono anche tante persone che hanno una degenza molto breve, perché vaccinate, quindi necessitano di cure per pochi giorni quindi finora c'è stato un saldo che non ha comportato la zona gialla".

L'attenzione, ovviamente, è sulla variante Omicron. "Ci rende concentrati rispetto ad una sua diffusività che da noi ormai ha raggiunto oltre il 20% dei casi totali ma che si pensa possa progredire rapidamente- afferma Donini- perché in altre regioni, penso alla Lombardia, è già al 40%. Quindi stiamo parlando di una variante molto diffusiva". In questo contesto "i casi aumentano e non aumentano per fortuna in proporzione le ospedalizzazioni, ma in valore assoluto ci aspettiamo anche qualche numero in più nei reparti". Pensando soprattutto alle terapie intensive, "continuiamo a raccomandare la vaccinazione perché purtroppo all'interno di questi reparti la grande maggioranza dei ricoverati, oltre il 70% in regione, sono persone non vaccinate nemmeno con una dose".

Terza dose, chi ce l'ha contagia meno

L'assessore parla anche dell'opportunità di ridurre le quarantene per i vaccinati: "Non sono un virologo e ognuno fa il suo mestiere", quindi "attendo le valutazioni che farà la comunità scientifica. Certamente non posso non notare che la terza dose, questo è un dato che abbiamo reperito anche noi come Regione Emilia-Romagna con i nostri esperti, protegge oltre il 70% dal contagio e oltre il 90% dallo sviluppo di una forma grave della malattia". Quindi, "se protegge dal contagio- aggiunge l'assessore- chi ha la terza dose contagia anche meno. Ma sono valutazioni che dovrà fare l'organo competente".

"A breve potrebbero arrivare da Roma novità sulle quarantene anti Covid e "attendiamo molto questa decisione, perché in una situazione in cui la circolazione del virus rispetto a due mesi fa è più che decuplicata, è chiaro che i protocolli non possono più essere quelli di due mesi fa, perché siamo in un mondo che vede una situazione più di dieci volte impegnativa. Attendiamo che siano innanzitutto il Cts e il Governo a dare delle indicazioni che cercheremo di rispettare nel migliore dei modi".  

Booster dopo 4 mesi, l'Emilia-Romagna pronta

L'Emilia-Romagna è pronta ad affrontare la prosecuzione della campagna vaccinale tenendo conto che, a partire dal 10 gennaio, l'intervallo tra seconda e terza dose scenderà da cinque a quattro mesi. Parola dell'assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini.

"La comunità scientifica ha valutato da tempo il fatto che dal sesto mese in poi si riduce sensibilmente la protezione immunitaria, l'anticipo a cinque e poi a quattro mesi probabilmente risente del fatto che essendo in circolazione una variante come l'Omicron, molto diffusiva, un ulteriore rafforzamento della risposta immunitaria potrebbe ridurre non solo la malattia grave ma anche la circolazione del virus. Quindi ci atteniamo alle disposizioni e siamo pronti".

Intanto, in Emilia-Romagna "abbiamo ripreso a vaccinare in quantità industriale, perché ieri abbiamo fatto 41.000 vaccinazioni- sottolinea Donini- che sono quelle che facevamo ai tempi di picco della vaccinazione di massa nella prima parte della campagna. E probabilmente aumenteremo ancora, da gennaio, sulla base delle indicazioni che ci darà il generale Figliuolo". Quindi, in conclusione, "la raccomandazione è: i vaccini non mancano, noi ci stiamo organizzando, coloro che non sono vaccinati lo facciano al più presto", manda ancora una volta a dire Donini. 

Le regole in zona bianca, gialla, arancione e rossa

La differenza principale da zona bianca a zona gialla è che tornano obbligatorie ovunque le mascherine all'aperto. Sul resto rimane la rigorosa applicazione delle norme sul Green Pass.

In zona arancione, chi non ha il Super Green pass non può uscire dal Comune di residenza, se non per motivi di lavoro, necessità o urgenza. Le attività restano aperte, ma restano le regole di accesso con il Green pass e quello Super.

In zona rossa non si può uscire dal Comune di residenza se non per motivi di lavoro, necessità o urgenza. Ristoranti e bar sono chiusi, consentito soltanto l’asporto e la consegna a domicilio. Restano chiusi tutti i negozi ad esclusione di quelli con codice Ateco consentito, in particolare alimentari, supermercati, farmacie, edicole, tabaccherie e abbigliamento per bambini. In tutti i casi i trasporti sono sempre aperti e accessibili, ma bisogna avere almeno il Green Pass 'base'.

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