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Cronaca

Emilia-Romagna in zona arancione: ora è ufficiale

Il ministro Speranza firma in serata le ordinanze. Tornano ad aprire negozi e parrucchieri, possibile la riapertura delle scuole superiori al 50 Per cento in presenza. Cosa cambia

Dopo un mese (quasi un mese e mezzo per la provincia di Bologna) l'Emilia-Romagna torna in zona arancione. Da lunedì 12 aprile infatti la regione vedrà riaprire negozi e parrucchieri, e soprattutto la scuola tornerà a essere almeno in presenza al 50 per cento anche dalla seconda media fino alle superiori comprese.

Il provvedimento è firmato in giornata dal ministro Speranza, sulla indicazione della cabina di regia per il monitoraggio Covid. Insieme all'Emilia-Romagna, passano in arancione anche Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Toscana e Calabria.

Secondo gli ultimi dati diffusi proprio dall'ultimo report dell'Iss, la regione ha nell'ultima settimana riportato un Rt in discesa a 0,80 e una incidenza dei casi ogni 100mila abitanti in netto calo, intorno ai 206 (solo la settimana scorsa erano ben oltre 250). Ancora sopra soglia la situazione nelle terapie intensive e nei reparti Covid, ma la tendenza è comunque in miglioramento. Pesa anche, nella decisione del ministero, il positivo andamento della campagna vaccinale in regione, superiore alla media nazionale.

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Emilia-Romagna passa da rossa ad arancione: che cosa cambia

I cambiamenti riguarderanno principalmente scuole e negozi. In tutte le aree di rischio rimane in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5: chi esce in queste ore senza un valido motivo di necessità, lavoro o salute rischia una sanzione da 400 a mille euro.

Ci si può però muovere liberamente nel proprio comune e far visita a parenti e amici, anche se nelle modalità come a Pasqua e cioè non più di due per volta e sempre dello stesso nucleo familiare (eccezione per minori e disabili conviventi).

In zona arancione tornano in classe in presenza gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado (dal 50 fino al 75%), salvo misure più restrittive imposte dalle ordinanze regionali.

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Riaprono in zona arancione anche i negozi di beni considerati non essenziali, così come i saloni di parrucchiere, barbiere e centri estetici, senza nessuna differenza. I centri commerciali chiudono nel weekend e nei festivi, ad eccezione di supermercati, farmacie e parafarmacie e tabacchi presenti al loro interno.

Maglie più larghe anche per lo sport, anche se l'attività fisica è limitata al territorio comunale, con poche eccezioni.

L'autocertificazione serve per i viaggi all'interno della propria regione e per uscire durante il coprifuoco per comprovati motivi di salute, lavoro o casi urgenti.

Niente da fare però per bar e ristoranti: chiusi in zona arancione, salvo per asporto e consegna a domicilio. Nelle regioni in zona arancione è sempre vietato consumare cibi e bevande all'interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie etc.) e nelle loro adiacenze. Dalle 5.00 alle 22.00 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande, come segue

  • dalle 5.00 alle 18.00, senza restrizioni;
  • dalle 18.00 alle 22.00, è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina (e altri esercizi simili - codice ATECO 56.3) o commercio al dettaglio di bevande (codice ATECO 47.25)

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