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Cronaca

L'Emilia Romagna è rosso scuro per l'Europa: il perchè della nuova 'tonalità' e cosa cambia per i cittadini

Con il colore rosso scuro, che si aggiunge agli altri già presenti nella mappa (verde, arancione, rosso e grigio), vengono indicati i territori in cui il tasso di notifica di nuovi casi negli ultimi 14 giorni è superiore a 500 persone ogni 100mila abitanti.

Emilia-Romagna e Trentino Alto Adige (province autonome di Trento e Bolzano). Sono queste le due regioni italiane colorate in rosso scuro nella mappa del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) sull'incidenza dei contagi da coronavirus nell'Ue aggiornata a 4 marzo: tutte le altre regioni italiane sono nell'area arancione, mentre la Sicilia e la Sardegna sono state promosse nell'area gialla, quella con una bassa incidenza di contagi da coronavirus. Nel resto d'Europa, la situazione migliora nella penisola iberica, in Germania e Danimarca, ma resta critica in Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia al confine con l'Italia, e in Francia alla frontiera con il Belgio e il nostro Paese.

Emilia-Romagna rosso scuro: cosa cambia?

La mappa viene aggiornata dall'Ecdc ogni giovedì sulla base dei dati ricevuti dai singoli Stati fino a martedì e riguarda le restrizioni da imporre sulla libera circolazione dei cittadini nell'Ue. I colori delle zone a rischio covid simulano l'applicazione della raccomandazione sulle restrizioni di viaggio interne all'Ue. Secondo questa raccomandazione, che mira a contrastare la diffusione delle nuove varianti del coronavirus Sars-CoV-2, per chi proviene da una regione in "rosso scuro" gli Stati membri dovrebbero richiedere di effettuare un tampone prima dell'arrivo e trascorrere un periodo di quarantena. Si tratta di raccomandazioni e non di misure restrittive imposte dai governi.

Emilia Romagna in rosso scuro: il perchè della nuova 'tonalità' 

Con il colore rosso scuro, che si aggiunge agli altri già presenti nella mappa (verde, arancione, rosso e grigio), vengono indicati i territori in cui il tasso di notifica di nuovi casi negli ultimi 14 giorni è superiore a 500 persone ogni 100mila abitanti. Le regioni si trovano invece in zona rossa se l'incidenza è tra i 50 e i 150 casi ogni 100mila abitanti e il tasso di positività dei tamponi è superiore al 4% o quando l'incidenza è superiore ai 150 ma inferiore ai 500 casi ogni 100mila abitanti, anche in caso di minore tasso di positività ai tamponi.

I nuovi colori delle regioni nell'ordinanza del 5 marzo

La mappa dei colori "effettivi"  delle regioni italiane sarà ridefinita domani. Mezza Italia è a rischio zona rossa e arancione, con alcune regioni che potrebbero ritrovarsi nelle aree a maggiori restrizioni covid dopo la nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza. In zona rossa da lunedì 8 marzo, dopo il consueto report del venerdì dell'Istituto superiore di sanità, potrebbero finire l'Emilia-Romagna intera, la Campania e l'Abruzzo. A rischio zona arancione ci sono invece Calabria, Friuli-Venezia Giulia e Veneto, mentre Lazio e Puglia sono al limite dei parametri che fanno scattare le aree a maggiori restrizioni. La Lombardia, invece, passa in zona arancione scuro o "rafforzata" da subito, già dalla mezzanotte tra giovedì e venerdì e fino a domenica 14 marzo. Il governatore Attilio Fontana ha firmato una nuova ordinanza che prevede la chiusura delle scuole di ogni grado, asili nido esclusi.

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