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Cronaca Molinella

Dimenticanza in Tribunale: scarcerati tre presunti assassini

Sul loro capo pendeva l'accusa di aver ucciso un connazionale pakistano per una relazione invisa. La mancata notifica dell'avviso di fissazione dell'udienza del Riesame li renderà liberi

La mancata notifica dell'avviso di fissazione dell'udienza del tribunale del Riesame farà scarcerare tre pakistani accusati dell'omicidio del loro connazionale Khalid Asif, 27enne ucciso il 20 maggio a botte a Molinella, nel Bolognese, per una relazione sentimentale non tollerata con una ragazza, sempre pachistana, di 17 anni. Il gip, come aveva chiesto il pm Augusto Borghini, aveva convalidato il fermo di due zii e della madre della ragazza disponendo anche la custodia in carcere. I difensori, avvocati Assunta Acri e Alessandro Cristofori, avevano fatto ricorso al Riesame. Il tribunale ha però inviato le notifiche per l'udienza, in programma ieri, solo all'avvocato Cristofori e non all'avvocatessa Acri. Il tribunale del Riesame ha dieci giorni di tempo per decidere dal momento del ricevimento degli atti, che sono giunti il 12 giugno. In pratica i giudici in dieci giorni devono confermare o annullare la custodia. Visto l'errore di notifica, e visto che non c'é la possibilità di fissare una nuova udienza nei termini di legge, il tribunale ha sancito la perdita di efficacia dell'ordinanza cautelare del gip dal 23 di giugno. Quindi quel giorno i tre verranno scarcerati. La Procura sta valutando la situazione per eventuali contromosse.

Secondo gli inquirenti ad uccidere il ventisettenne oltre ai due zii e la madre della ragazza anche il padre quarantottenne che si è reso irreperibile. Secondo la ricostruzione dell'accusa (il gip nella sua ordinanza aveva sottolineato la solidità del quadro indiziario) Khalid, che viveva al piano inferiore della stessa palazzina dei suoi presunti assassini venne ripetutamente colpito dai quattro nel loro appartamento con calci, pugni e l'asta di metallo di una doccia. Botte che avevano fracassato il cranio come accertato dall'autopsia. Dopo averlo massacrato lo avrebbero riportato nel suo appartamento ripulendo la scena del delitto. Poi i due zii della ragazza chiamarono, la mattina dopo, il 118 inscenando un ritrovamento casuale e negando ogni responsabilità.

 

(ANSA)

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