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Cronaca Castel San Pietro Terme

Castel San Pietro, costretto a lavorare per pagare il suo aguzzino: un''imboscata' lo rende libero

Costretto a versare l'intero stipendio, dietro minacce, per saldare un debito relativo all'acquisto di sostanze stupefacenti. Infine la vittima ha preso coraggio e denunciato il fatto, facendo finire in manette il suo "aguzzino", che non sarebbe nuovo a pratiche di estorsione

Costretto a versare l'intero stipendio al suo aguzzino, dietro minacce, per saldare un debito relativo all'acquisto di sostanze stupefacenti. Infine la vittima ha preso coraggio e denunciato il fatto, facendo finire in manette un 21enne salernitano, residente a Castel San Pietro Terme. Il giovane è infatti stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di estorsione aggravata continuata. Il fermato non sarebbe nuovo a pratiche del genere. Infatti lo stesso giovane già un anno fa, insieme al fratello minore, era stato accusato di spaccio di sostanze stupefacenti, rapina e tentata estorsione in concorso per una serie di fatti accaduti nel 2012.

Questa volta, invece, è finito in manette in flagranza di reato nel corso di un’articolata indagine che i Carabinieri avevano avviato qualche tempo fa, quando erano venuti a conoscenza che un 23enne di Castel San Pietro Terme era costretto, da più di un anno, a versare l’intero stipendio (circa 900 euro), compresa la tredicesima, al giovane salernitano come somma risarcitoria per marijuana da lui ricevuta e non pagata.

“Se non mi dai i soldi, ti faccio una buca e ti ci butto dentro”, questa una delle frasi che il 21enne avrebbe proferito alla vittima che, temendo per la propria incolumità, non aveva mai preso in considerazione l’idea di denunciare il fatto ai Carabinieri, sperando invece di estinguere il debito. Ma il giovane castellano, non solo sapeva che si trattava di un’ipotesi lungi dal verificarsi ma aveva capito che la situazione stava degenerando. Infatti alcuni giorni fa era stato contattato dal 21enne che lo aveva “pregato” di dargli ulteriori 730 euro per pagare delle spese relative al padre, arrestato a luglio con l’accusa di tentato omicidio, detenzione e porto illecito di armi da sparo.

L' "IMBOSCATA". Senza opporsi alla nuova richiesta, intorno alle ore 10:45 di giovedì scorso, il 23enne si è recato a Toscanella di Dozza presso la ditta dove lavora, ha chiesto un anticipo del mese al datore di lavoro ed è uscito subito perché ad attenderlo c’era il suo aguzzino, seduto al volante della sua auto. Trattandosi di un assegno, i due ragazzi si sono recati presso una banca di Castel San Pietro Terme per cambiare l’importo, senza rendersi conto che erano seguiti a distanza da due pattuglie di Carabinieri in abiti civili pronti ad intervenire. Ricevuti i contanti, il 21enne è stato tratto in arresto e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato associato alla Casa Circondariale della Dozza, mentre il 23enne ha riavuto i 730 euro che il malfattore aveva nascosto sotto il sedile dell’auto. L’arresto è stato convalidato e nei confronti del soggetto è stata emessa la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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