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Cronaca

Ex caserme Mazzoni, comitato chiama corteo-passeggiata di protesta

AL centro il discusso progetto di conversione: alcuni residenti temono una colata di cemento

Passeggiata di protesta domenica contro il progetto di riqualificazione della ex caserma Mazzoni. L'ha organizzata per le 10.30 del mattino il comitato ex caserma Mazzoni Bene comune: "Facciamoci sentire contro l'ennesimo progetto speculativo che devasterà la nostra città e il nostro quartiere", si legge nell'invito.

Il comitato, lanciando la passeggiata "pacifica e popolare" attorno al complesso, ricorda le oltre 1.000 firme raccolte su Change.org, ma soprattutto le quantità in gioco: 195 nuovi appartamenti suddivisi in sette "palazzoni" di otto piani e un centro commerciale "che porteranno smog, traffico fino a oltre 2.000 auto in piu' al giorno, inquinamento e sovrappopolamento in un'area gia' molto abitata".

Uno "scempio" secondo il comitato, che teme un impatto "devastante" sull'area. "Per fermare tutto questo, ancora una volta- avvertono i residenti del Savena- devono essere i cittadini a fare la differenza e dimostrare che siamo in tantissimi e determinati a non volere altri inutili appartamenti ed essere avvelenati da migliaia di auto in più".

Ma la mobilitazione contro lo sviluppo previsto da Cassa depositi e prestiti si attiva anche in Regione. Emilia-Romagna Coraggiosa, costola di sinistra della coalizione di governo, ha presentato una interrogazione sul progetto con ii propri consiglieri Igor Taruffi e Federico Amico.

Il progetto, si legge in una nota, "a differenza di quanto indicato nel Poc (Piano operativo comunale 'Rigenerazione di patrimoni pubblici'), prevede la realizzazione di 195 nuovi alloggi (di cui il 10% di edilizia sociale) su 21.850 metri quadrati e 4.730 metri quadrati di usi direzionali e commerciali, con un indice complessivo di permeabilità del 41%".

Taruffi e Amico evidenziano come, "secondo la documentazione del Poc, il nuovo carico urbanistico genererà un incremento del traffico stimato in circa 1.050 veicoli al giorno (2.100 al giorno se si considera l'entrata e l'uscita) e il traffico nell'ora di punta mattutina di circa 610 veicoli all'ora per la presenza del nuovo polo scolastico, causando inevitabilmente un aumento delle emissioni in atmosfera".

Non solo, perché "per la sostenibilità di queste previsioni urbanistiche, la Valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale (Valsat) evidenzia come sia necessario potenziare la mobilità sostitutiva all'auto privata, garantendo collegamenti ciclo-pedonali e accessibilità verso le fermate del trasporto pubblico, anche per creare le condizioni favorevoli al raggiungimento del futuro polo scolastico".

E "sebbene la Valsat indichi la messa a dimora di specie arboree indicate per il trattenimento degli inquinanti" per tutelare la qualità dell'aria, il progetto del comparto "prevede di conservare soltanto cinque delle 352 alberature esistenti (di cui 105 tutelate per dimensioni), abbattendo le altre e ripiantandone 352, con un incremento minimo".

Considerazioni, queste, che spingono Taruffi e Amico a interrogare la Giunta per sapere "se la Regione ritenga che l'intervento nel comparto dell'ex caserma Mazzoni raggiunga gli obiettivi di ridurre il traffico privato, di migliorare o almeno non peggiorare la qualità dell'aria, di diminuire l'inquinamento acustico e garantire adeguate superfici permeabili per la ricarica dell'acquifero previsti dalle norme e dalla pianificazione regionali" e "quali azioni di potenziamento del trasporto pubblico locale ritenga siano necessarie per garantire la sostenibilità ambientale dal punto di vista della qualità dell'aria di queste nuove previsioni urbanistiche". (Bil/ Dire) 

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