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Cronaca Reno / Via Agucchi

Ex poste Via Agucchi: gli occupanti scendono dal tetto e sfilano in corteo

Alcuni con febbre alta, altri rischiavano di perdere il lavoro dopo giorni di assenza, così sono scesi poco dopo le 18 per poi sfilare in corteo. Merola: 'Il valore d'acquisto dell'ex palazzo delle Poste è 5 milioni di euro, più un milione di ristrutturazione'

Dopo quasi 60 ore, gli occupanti dell'ex sede delle Poste in via Agucchi sono scesi dal tetto. In 40 hanno resistito per tre giorni e due notti, nonostante il freddo e la nebbia fitta, in cima allo stabile in cui erano entrati in 200 lunedì mattina

Alcuni con febbre alta, altri rischiavano di perdere il lavoro dopo giorni di assenza, così sono scesi poco dopo le 18 dalle botole dei palazzi adiacenti, attesi dalla polizia a accolti da applausi e abbracci di militanti e di famiglie senza-casa che li hanno sostenuti in questi giorni organizzando pranzi, assemblee e momenti di socialità nel piazzale, oltre a rifornirli di cibo e coperte attraverso le corde. 

Al grido di "mai più senza casa" hanno percorso via Zanardi per poi arrivare davanti all'ingresso del Comune, in Piazza Liber Paradisus, di fronte a quell'ex Telecom, che molti di loro avevano abitato per quasi un anno e che è stata sgomberata, dopo una lunga giornata ottobre scorso. 

Anche questa occupazione ha portato con sé numerose polemiche. Il sindaco Virginio Merola ha criticato la presenza dei bambini come "pura strumentalizzazione che non merita nessun tipo di confronto politico" sottolineando che il Comune si sta dedicando al reperimento degli alloggi da destinare all'emergenza abitativa "come dimostra l'esperienza del Galaxy (l'ex-residence di via fantin), unica in Italia".

"Continuiamo ad essere impegnati nel confronto con il Governo per una norma che permetta un reale utilizzo degli alloggi sfitti degli enti - ha ribadito oggi - perché altrimenti ai Comuni non resta la strada delle trattative private, ma il valore d'acquisto dell'ex palazzo delle Poste appena occupato da solo è cinque milioni di euro, più un milione di ristrutturazione". Merola è polemico anche verso "le anime belle che ci dicono che il problema andava risolto prima... Risolvetelo voi, di questi tempi". Oltretutto, bisogna chiedersi "se vale la pena di spendere sei milioni per comprare degli appartamenti vuoti da ristrutturare o inservibili. Occorre una normativa nazionale, su questo non c’è un problema di Giunta o di mancanza di decisioni della Giunta", continua il sindaco: "Tutti possono fare i fenomeni al posto degli altri, ma ci dicano se vale la pena di spendere sei milioni quando sappiamo che con sei milioni si costruiscono appartamenti ex novo".

Ex Poste via Agucchi: gli occupanti scendono dal tetto

"Disapprovazione" anche da parte dell'assessore al welfare del Comune di Bologna "che ha visto il coinvolgimento di numerosi minori che mai dovrebbero essere usati”. Amelia Frascaroli lo ha scritto sul suo profilo Facebook, sottolineando che si tratta di "ulteriore sconfinamento nel campo dell’illegalità" che "rende impossibile aprire tavoli di confronto politico che negli anni, ho sempre tenuto vivo purché fosse vincolato al raggiungimento di obiettivi concreti e non strumentali o meramente rivendicativi".

L'assessore però non nega che "lo spazio occupato è pubblico e inutilizzato da più di dieci anni. Come ho avuto modo di dire diverse volte, sarebbe stato necessario giungere molto più celermente al recupero di alcuni di questi luoghi pubblici che sono, a tutti gli effetti, beni comuni. Sarebbe stato il caso di prevenire nuove occupazioni anticipando soluzioni concrete che fossero al contempo rispettose della legge. In questo modo i temi della casa e del lavoro rimangono appannaggio di altri e della loro errata modalità di fare politica". 

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