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Cronaca Santo Stefano / Viale Enrico Panzacchi

Cittadella giudiziaria alla Ex Staveco, iter lavori infinito: ancora ispezioni al sottosuolo

Già commissionate e realizzate per conto dell'università, poi l'Ateneo si ritirò dal progetto. Ora il Demanio reincarica la stessa ditta. "Ma cosa c'è là sotto lo sappiamo già" dice il presidente dell'Ordine avvocati

Non solo si dovranno rifare, a distanza di pochi anni, le ispezioni preliminari nell'area dell'ex caserma Staveco di Bologna, dove tra qualche anno dovrebbe sorgere la cittadella giudiziaria, ma a rifarle sarà la stessa ditta che le aveva svolte di recente per conto dell'Università.

Un passaggio burocratico che, evidenzia il presidente bolognese dell'Ordine degli avvocati, Giovanni Berti Arnoaldi Veli, "non accelera i tempi, anche se ci rendiamo conto della formalità degli iter procedimentali, per i quali probabilmente questo passaggio era ineludibile", e che "dal punto di vista dell'Ordine è un po' una perdita di tempo e di denaro pubblico".

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Parlando con i cronisti a margine di una conferenza stampa in Comune, Berti spiega che "è stato appena assegnato il bando per le ispezioni preliminari, che porteranno via dei mesi e forse più di un anno", bando che "è stato vinto dalla stessa società che aveva già fatto lo stesso lavoro per conto dell'Università, quando l'Ateneo era assegnatario dell'area".

Per questo motivo, secondo Berti, questo passaggio rappresenta "un po' di una perdita di tempo, perché l'area è mappata fin dagli anni '30 e sappiamo benissimo cosa c'è sotto: ogni singola tomba (sotto l'area Staveco c'è una necropoli etrusca, ndr) è stata censita, e queste ispezioni sono già state fatte di recente dalla stessa ditta che ora deve farle per il Demanio".

Insomma, sintetizza Berti, questo passaggio "ci sembra, sommessamente, una perdita di tempo e di denaro pubblico". In ogni caso, puntualizza il presidente bolognese dell'Ordine degli avvocati, "alla Staveco si sta lavorando, lentamente ma spero inesorabilmente, verso il traguardo finale", anche se, ribadisce, "il cronoprogramma di sette anni e mezzo che è stato fatto mi sembra un po' ottimistico. Dovremo avere molta pazienza". (Ama/ Dire)

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