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Cronaca

'Expat' in Italia dopo 35 anni: "Bologna è sporca e vecchia. Torno all'estero"

Tornata in Italia dopo 35 anni in giro per il mondo Bologna l'ha delusa: "Si leggono cose molto belle di questa città, ma viverci è tutta un'altra cosa. La cosa peggiore è il degrado"

"Bologna non è quella che raccontano e che si percepisce dall'estero, è una città moldy: ammuffita, vecchia e sporca": questo il duro giudizio di Micaela, italiana all'estero da oltre 30 anni (lei ne ha 49), che dopo aver vissuto a Londra, Los Angeles, Miami, Caraibi e Kenya  lo scorso febbraio ha deciso insieme al marito e alla figlia di tornare in Italia. Una "expat" insomma, questo il termine (molto di moda) abbreviato dalla parola inglese expatriate con cui ci si riferisce in generale a un residente in un paese straniero e oggi in modo più specifico ai lavoratori che l’azienda ha trasferito in un paese straniero. 

Lei hostess di volo, il marito pilota e una vita in giro per il mondo, confrontando sempre cultura e stili di vita: "Io sono marchigiana e leggendo dall'estero tutto il bello che si legge di Bologna sul Times o sull'Huffington Post abbiamo deciso di scegliere questa città per tornare nel mio Paese dopo tanti anni e avvicinarmi alle origini e a mio fratello, che vive in città. Inoltre qui c'era la scuola giusta per mia figlia sedicenne, che avrebbe potuto proseguire gli studi in lingua inglese. Chi l'avrebbe detto che saremmo scappati dopo meno di un anno! Vedere l'Italia ridotta così mi ha fatto fare marcia indietro: Bologna è così sporca che neppure a Calcutta e a Nairobi si vedono certe cose...".  

Eppure Micaela questo giudizio severo e negativo è un po' in controtendenza visti tutti gli stranieri che conoscendo Bologna se ne innamorano... "Il 'film-Bologna' non esiste. Belli gli aperitivi, buono il cibo, certo ma vivere qui è tutta un'altra cosa fra mentalità vecchia e sporcizia ovunque. Avevo sentito dire che è una città giovane, ma a parte la presenza effettiva di studenti non mi pare proprio...E' stata una delusione enorme". 

A livello concreto quali sono le problematiche che ti mettono in crisi? "In generale una questione di mentalità, solo superficialmente aperta. Mia figlia ha 16 anni e ha la pelle più scura della nostra perché è stata adottata: quante volte mi ha parlato dell'atteggiamento diverso nei suoi confronti anche solo entrando in un bar per chiedere di usare il bagno. Atteggiamento che cambia improvvisamente vedendo che noi siamo i genitori". 

Quindi stai dicendo che c'è del razzismo? "Diciamo qualche pregiudizio anacronistico. E' questo forse il concetto, sentire che l'Italia sia ancora così indietro, che non si sia ancora svegliata...".

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E poi dicevi il degrado? "Sì. Sporcizia e senzatetto sotto casa mia in centro ogni giorno e senza controllo. Ho scritto email alle istituzioni, al Comune, ma pare che la cosa non si riesca a risolvere. Ho documentato alcune situazioni limite con delle fotografie che parlano da sole e adesso abbiamo deciso che basta, l'esperimento è fallito e che ne andiamo negli USA". 

Segui la politica italiana? Negli USA c'è Trump.. " No, non seguo la politica e mi limito a osservare come si vive nella quotidianità". 

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