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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Piazza Maggiore

Lavoro e clima, in piazza per l'emergenza: "C'è urgenza di rivoluzionare le politiche ecologiche"

"Chiediamo al Comune di Bologna che l'Assemblea cittadina sul clima possa essere messa in condizione di decidere in autonomia le priorità di intervento e azione"

Il gruppo Extinction Rebellion questa mattina, sabato18 marzo, è in Piazza Maggiore per richiedere alla Regione Emilia-Romagna di rivedere gli obiettivi del patto per il Lavoro e per il clima, per chiedere l'indizione di un'assemblea cittadina per il clima regionale che possa tracciare le azioni necessarie a raggiungere la neutralità entro il 2030 e per chiedere al Comune di Bologna che l'Assemblea cittadina sul clima possa essere messa in condizione di decidere in autonomia le priorità di intervento e azione. L'obiettivo delle attività, degli interventi e dei laboratori portati in piazza servono, come spiegano gli attivisti: "Vogliamo esprimere pubblicamente l’urgenza di rivoluzionare le politiche ecologiche e gli immaginari sociali con cui istituzioni locali e regionali stanno affrontando la più grande crisi della storia dell’umanità. Finora, infatti, il loro approccio cinico e menefreghista è stato in linea con quello adottato dalla maggior parte dei governi e degli stati a livello mondiale".

"In primo luogo, riteniamo che la Regione Emilia-Romagna abbia completamente dimenticato gli impegni presi con la "Dichiarazione di Emergenza Climatica ed Ambientale" dell’agosto 2019, in cui si impegnava a ridurre le emissioni climalteranti del 20% entro il 2020 e del 40% per il 2030, incrementando al contempo la quota di consumi coperta attraverso l’impiego di fonti rinnovabili. In questo senso, il "Patto per il Lavoro e per il Clima" rappresenta un esempio di agenda climatica regionale debole e inconsistente. In quel documento, la Regione pone due obiettivi principali per la transizione ecologica: la neutralità climatica come obiettivo per il 2050 e il passaggio al 100% di energia da fonti rinnovabili nel 2035. Il problema è che queste tempistiche non sono degne dell'emergenza che ci troviamo ad affrontare. Per intenderci, gli scienziati del Climate Crisis Advisory Group hanno evidenziato come il raggiungimento dello zero netto di emissioni entro il 2050 non è abbastanza per assicurare un futuro sicuro all'umanità".

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