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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Garib, il "facchino" arrestato e rilasciato: "Tre giorni in carcere, ma continuo la lotta"

Arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, il 38enne racconta il suo venerdì nero e i giorni alla Dozza: "Abbiamo alzato la testa grazie ai sindacati"

Arrestato venerdì sera davanti alla Granarolo (dove manifestava insieme ai colleghi lavoratori) , Garib Mohamed, è stato rilasciato ieri sera alle ore 19 dopo essere stato ammanettato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Scosso e provato dall'esperienza alla Dozza, è tornato dalla famiglia e ci ha raccontato le sue ultime ore, comprese le ragioni della protesta e la volontà di continuare a lottare per i diritti dei lavoratori. "I due compagni sono stati scarcerati - fanno sapere da SICobas -  perché il GIP ha respinto le misure cautelari. Inoltre nell'ordinanza ne ha riconosciuto il ruolo di sindacalisti attivi nella vicenda e non di "provocatori" come presentato dalla polizia".

Garib ha 38 anni, è marocchino e vive in Italia da 20 anni. A Bologna vive con la sua famiglia: moglie, tre figli e la mamma. Lavora per la logistica di un'azienda (che non è la Granarolo), ed è delegato S.I.Cobas. Racconta di essere arrivato in Italia dopo aver ricevuto promesse non mantenuto: un lavoro sicuro e uno stipendio decente "Altrimenti sarebbe rimasto nella sua terra".

Garib, ci racconti quello che è successo esattamente venerdì sera, davanti ai cancelli della Granarolo?

Sono arrivato con la mia auto quando gli altri lavoratori erano già lì e ho deciso di appoggiare i lavoratori perchè è giusto far valere i propri diritti. Ho notato nella confusione che un ragazzo stava proprio sotto a una camionetta dei Carabinieri che stava per mettersi in moto e sono corso verso il mezzo per fermarlo ed evitare che si facesse male. D'un tratto mi sono ritrovato gli agenti addosso, mi hanno malmenato e portato via. (GUARDA IL VIDEO)

Poi cosa è successo?

Mi hanno portato in Questura e mi hanno fatto raccontare quello che era accaduto. Poi è stato fatto il verbale e sono stato messo in prigione.

E' la prima volta che vai in galera? Un'esperienza che ti ha segnato?

Sì, la prima volta. E' stata dura perchè mi preoccupavo per la mia famiglia e i miei figli e ho avuto paura di perdere il mio lavoro.

Continuerai comunque a lottare per la causa dei lavoratori della logistica?

Sì, continuerò con la mia lotta, non ho paura perchè sono un lavoratore onesto. Grazie a S.I.Cobas abbiamo imparato ad alzare la testa e far valere i nostri diritti. Siamo quasi tutti stranieri, ma ci sono anche degli italiani fra noi, noi siamo lavoratori e non spacciatori.

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