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Cronaca Castenaso

Accoglienza profughi nelle case, Giorgia: "Tutto bene organizzato. Un solo giorno ed erano con noi"

Giorgia, Vanes e i loro due figli da domenica hanno allargato la loro famiglia a Caterina e Daria, così anche al loro cagnolino: "E' un gesto dovuto, i nostri figli sono coetanei. Potevamo essere noi"

Una famiglia che ha aperto le porte di casa per accogliere una mamma e una figlia fuggite da Kiev. Tante le storie che parlano di paura e di persone che hanno lasciato tutto per sfuggire alla tragedia della guerra, ma sono tante anche le storie di generosità e solidarietà: come quella di Giorgia, suo marito Vanes e i loro figli di 14 e 11 anni, Giulia e Lorenzo. Dalla scorsa domenica la loro è a tutti gli effetti una famiglia allargata perché hanno accolto Caterina e Daria, una mamma e sua figlia 15enne arrivate nel bolognese dall'Ucraina insieme al loro cagnolino. Un simpatico Carlino. 

"Lo sentiamo come un gesto dovuto. Abbiamo la possibilità di ospitarli e lo facciamo volentieri - spiega Giorgia - Oltretutto le nostre figlie sono praticamente coetanee e ho sentito nella mia una forte angoscia per quello che sta accadendo poco lontano da noi: i ragazzi sono sconvolti dal fatto che possa esserci una guerra oggi". 

Come e quando avete preso questa decisione?

"Siamo fortunati perché abitiamo nelle campagne di Castenaso e abbiamo una piccola parte indipendente della nostra abitazione  ideale da mettere a disposizione di chi non ha più nulla. Non ci abbiamo pensato molto, è stato un gesto assolutamente spontaneo che sentivamo di fare. Ci siamo attivati sabato mattina con una telefonata alla Polizia Locale. Ricontattati solo mezz'ora dopo, la domenica abbiamo conosciuto le nostre ospiti". 

Quali le procedure per formalizzare l'accoglienza? 

"Le abbiamo accompagnate a fare il tampone e sbrigare qualche formalità, ma nulla di complicato: è stato un procedimento snello e rapido. Lo dico perché lo sappiano le persone che (spero) stiano pensando (se possono) di fare lo stesso". 

Qual è la storia di Caterina e Daria? Cosa vi hanno raccontato? Come stanno vivendo questa nuova vita? 

"La mamma ha 36 anni e la figlia 15, sono fuggite dalla città di Kiev dove hanno lasciato il marito e una nonna. Per scappare dalle bombe sono stati costretti a dividersi e adesso si telefonano quando possono, anche se la nonna non riescono a sentirla da diversi giorni e sono preoccupate. Non abbiamo parlato molto di loro anche perché non parlano molto l'inglese e utilizziamo un traduttore. L'altro giorno hanno cominciato a frequentare un corso di italiano e imparare la nostra lingua certamente ci aiuterà a comunicare meglio e a integrarle nella nostra comunità, che fra l'altro si sta dimostrando particolarmente generosa". 

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