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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Porrettana, una mamma: "Treno sopresso, mio figlio minorenne rimasto in stazione"

E' una delle tante lettere e messaggi dei pendolari che ogni giorni utilizzano i treni regionali per motivi di studio e lavoro. Il Comitato: "Il disastro della linea è imminente"

"Buongiorno sono la mamma del minore S. R. il quale sabato 2 novembre aspettava nella stazione di Casalecchio di Reno (Meridiana) il treno regionale che sarebbe dovuto partire dalla stazione di Bologna alle ore 22.04 e arrivare a Vergato alle ore 22.54. In un primo momento gli operatori di Trenitalia hanno annunciato che il mezzo di trasporto pubblico avrebbe avuto 5 minuti di ritardo poi l'annuncio assurdo: il treno è stato soppresso". Comincia così la lettera della mamma del ragazzo minorenne che ogni giorno utilizza il treno: "senza dare alcuna spiegazione in merito e omettendo la disponibilità di un mezzo sostitutivo che potesse portare mio figlio e tutti gli altri passeggeri a casa, considerando che quella era l'ultima corsa in programma nella giornata per la tratta Bologna-Vergato.Vista la premessa, sono a chiedeVi spiegazioni urgenti ed esaustive a questo gravissimo disservizio, che a mio parere non rientra in nessun emisfero della legalità".

INCONTRO CON LA REGIONE. E' una delle tante lettere e messaggi dei pendolari che ogni giorni utilizzano i treni per motivi di studio e lavoro sempre più sul piede di guerra: il Comitato Ferrovia Porrrettana, linea fortemente penalizzata da ritardi e carrozze inadeguate, ha incontrato il 30 ottobre i rappresentanti regionali facendo presente che Trenitalia non abbia "inserito nuovi treni e non ha effettuato la necessaria manutenzione ai treni attualmente utilizzati che si guastano quotidianamente".

La Regione si è dichiarata "impotente a fronte delle continue soppressioni e quotidiani ritardi della linea e sulle scelte demenziali di Trenitalia che mette treni TAF bipiano semivuoti in orari inutili e composizioni insufficienti negli orari di maggior richiesta".

Gli abitanti della Valle del Reno speravano che i nuovi treni acquistati dalla Regione Emilia Romagna venissero utilizzati anche sulla linea Porrettana "invece la Regione stessa ci ha informato che il consorzio composto da Trenitalia e Tper avrebbe deciso di utilizzare i 12 nuovi Stadler solo in linee gestite da Tper. Gli investimenti milionari della regione, non saranno utilizzati per le reali necessità dei cittadini, ma squisitamente in base a scelte politiche gestionali effettuate da aziende pubbliche consorziate ma in forte contrasto interno: Trenitalia e Tper appunto" si legge nel comunicato.

Dunque, secondo il comitato "alcuni dei nuovi treni viaggeranno mezzi vuoti mentre i 10.000 pendolari giornalieri della nostra linea aspetteranno invano treni guasti e inadatti ad una linea soggetta a pioggia, neve e gelo". Utilizzo sulla linea Porrettana dei nuovi treni Stadler, chiedono, idonei alla montagna e adottati da tempo in Alto Adige.

"Ci viene il forte dubbio che siano state fatte scelte per compiacere i dirigenti di un’azienda di cui la Regione è uno dei maggiori azionisti o per ripicca verso Trenitalia che ha dimenticato di essere un’azienda pagata con le tasse dei cittadini e scimmiotta le società per azioni finanziando solo l’Alta Velocità".

Nulla di fatto anche per la richiesta inoltrata ad aprile 2013 di allungare sino a Porretta un paio di treni che attualmente si fermano a Marzabotto per soddisfare le richieste degli studenti delle principali scuole della nostra valle: "Pare che la Provincia di Bologna non intenda sacrificare nessuno dei treni che viaggiano fino a Marzabotto spesso desolatamente vuoti, per offrire un vero servizio all’intera valle. Inutile commentare le follie politiche locali, ma ora sappiamo chi dobbiamo ringraziare".

"Carissimi colleghi di viaggio, il disastro è imminente, ed è indispensabile che tutti noi cominciamo ad infastidire pesantemente i nostri rispettivi rappresentanti istituzionali e politici chiedendo spiegazione dei continui disagi e disservizi che subiamo quotidianamente. Non è più sostenibile sopportare anche il loro silenzio".

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