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Cronaca Budrio

A Budrio, festa a sorpresa per Pupi e Antonio Avati

Festa nella campagna di Budrio per i 50 anni di carriera. Location il teatro di Budrio e il Borgo dei Casoni fumanti di Mezzolara: oltre 700 ospiti

Festa nella campagna di Budrio per i 50 anni di carriera di Pupi Avati. Location il teatro di Budrio prima e il Borgo dei Casoni fumanti di Mezzolara poi, con oltre 700 ospiti che - a sorpresa - sche i sono ritrovati come su un set.

La piccola borgata è stata animata dal calore dei tanti amici di Pupi e Antonio Avati, dai volti e dalle storie che ci accompagnano al cinema e in televisione.

La festa diventerà un (mini)film. A cinquant’anni dal primo ciak di Pupi Avati - sul set di “Balsamus, l'uomo di Satana” – oggi è stato girato, nella campagna di Budrio, un piccolo film con i (e non dei) fratelli Avati. Dietro la macchina da presa, Cesare Bastelli, pietra miliare di tutti i film di Avati, Riccardo Marchesini con Giostra Film, la Scuola di Cinema Rosencrantz & Guildenstern e Ivan Zuccon, storico montatore di Avati.

La trama: gli amici bolognesi di Pupi e Antonio hanno organizzato una festa a sorpresa, una giornata ricca di colpi di scena, intrisa di ricordi e venata di sublime ironia, tra commedia, documentario, omaggio cinematografico e meta-cinematografico. Un film corale, in perfetto stile Avati.

La festa in onore di Pupi e Antonio Avati è iniziata in modalità “on the road”: a sorpresa si sono ritrovati sul RED CITY BUS che per l’occasione ha creato un tour sui luoghi del cinema, dove sono stati girati Jazz Band, Il cuore altrove, Cinema!! Storia di ragazzi e ragazze, il Papà di Giovanna e molti altri film.

Subito dopo i saluti del Sindaco Maurizio Mazzanti, colpo di scena. Sul palco sono saliti “I Vecchioni” di Mariele Ventre, gli ex coristi del Piccolo Coro dell’Antoniano, che nel 1982 hanno interpretato il brano conclusivo di “Dancing Paradise”, miniserie televisiva il cui gran finale fu girato proprio al Consorziale di Budrio. Ed è stata proprio quella canzone, composta da Pupi Avati, ed accompagnata dalle immagini di Dancing Paradise, ad aprire, come una sigla, la giornata di festa. 

Si sono poi alternati artisti e amici introdotti da Andrea Maioli, caporedattore culturale de Il Resto del Carlino, nelle vesti di presentatore, e in un certo senso di “prestigiatore”, perché dal suo cilindro uscivano di volta in volta i protagonisti dei film di Avati, pronti a raccontare storie vissute dietro le quinte: Saul Nanni, Grata Zuccheri Montanari (Il fulgore di Dony), Gianni Fantoni, Chiara Sani (Ma quando arrivano le ragazze?), uno dei gemelli Ruggeri (Sposi), Gianni Ippoliti (Gli amici del Bar Margherita), Andrea Santonastaso (Un matrimonio, il fulgore di Dony), Il signor Diavolo), Bob Messini, Davide Celli, Lina Sastri (Le nozze di Laura), Alessandro Haber (che ebbe i primi ruoli da protagonista nei film di Avati), Gianni Cavina e Lino Capolicchio (amici fraterni e tra gli attori “feticcio”), Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna. Mentre hanno mandato testimonianze di affetto e di stima tramite messaggi e video Michele Mirabella e Elena Sofia Ricci.

Budrio: festa per i 50 anni di carriera dei fratelli Avati

Un’ovazione del pubblico ha accolto poi la Doctor Dixie Jazz Band, la jazz band amatoriale più 'vecchia' del mondo, oltre sessant'anni di swing, più di 700 concerti in Italia e in Europa, circa trenta dischi tra Lp e Cd. Ma soprattutto, l’ensemble in cui hanno suonato Pupi Avati e il suo amico-rivale Lucio Dalla dal 1959 al 1962. La “Doctor Dixie” ha partecipato a ben tre film del regista: "Jazz Band", basato sulla storia della Band, "Dancing Paradise" e "Accade a Bologna", girato in parte nella "cantina" dove tutti i venerdì si esibisce ancora il gruppo.

E dopo un saluto particolarmente affettuoso - quello di Checco Coniglio e Franco Franchini, compagni jazzisti di Pupi Avati e membri originali della band all’epoca - ecco comparire Pupi e Antonio Avati per raccogliere gli applausi e raccontare, con la consueta verve, retroscena segreti e aneddoti, e ringraziare con emozioni tutti gli amici intervenuti.

E così hanno contribuito all’atmosfera speciale della festa Fede Aicardi, Andrea Mingardi, i musicisti dell’ocarina di Budrio – paese dove è stato inventato, un secolo e mezzo fa, il piccolo strumento in terracotta. Il pranzo, nei giardini della Villa principale del borgo, è stata l’occasione per condividere molto più del cibo: una vita fatta di relazioni, incontri, coincidenze fortunate, destini che un giorno che si sono incrociati.

Nel pomeriggio, ancora grande musica. In scaletta c’era Romano Reggiani & his band: il giovane attore, scoperto proprio da Pupi – a 16 anni era nel cast de “Gli amici del Bar Margherita” – è anche un apprezzato musicista folk, ma anche NicoNote e Ottavia Marini.

Nello Spazio Incontri, il documentario “L'Emilia-Romagna nel cinema di Pupi Avati" di Riccardo Marchesini, l’omaggio del cantautore Greg Ferretti e la lettura – in anteprima – dei brani da La nave dei sogni edizioni Minerva, il libro in uscita il 3 novembre (il giorno del compleanno di Pupi) sui primi 50 anni di cinema di Pupi e Antonio.

Nella Sala degli Specchi, dei Santi e delle Madonne di Villa Manzoli, il cuore dei “Casoni”, l’esposizione – a cura di The Best Solutions Group – del collezionista Giovanni Giovannini: locandine e manifesti che raccontano visivamente i 50 anni di carriera di Pupi Avati. Mentre nella Libreria della dimora è stata riproposta l’esposizione “L’amicizia in mostra”, dedicata anni fa da Chiara Caliceti a Pupi Avati per la Mostra del Cinema di Venezia (il loro primo lavoro insieme).

I giovani studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna hanno poi eseguito bozzetti e ritratti, immortalando il “cast” della festa. E nello showroom del Borgo – L’Agoraio – la presentazione di una collezione speciale: la linea Cappelli ad Arte di La Cura sono Io, originali, pratici ed estrosi, nati come forma di resistenza estetica contro i tumori. L’associazione culturale è nata nel 2017 per iniziativa della sua presidente, Maria Teresa Ferrari, scrittrice e curatrice di eventi d’arte e di cultura, che a 50 anni ha dovuto affrontare un carcinoma mammario e terapie oncologiche. Di pari passo con la sua rinascita, il desiderio di “progettare bellezza, nonostante” con tutte le donne, alimentando una community su Facebook: un impegno che le è valso il Premio Victoria 2017 con Maria Grazia Cucinotta con la “27esima ora” del Corriere della Sera.

Tanti i brindisi nella drink area, con i vini e i distillati offerti dal Movimento Turismo del Vino, l’eccellenza del Lambrusco selezionata dalla nona edizione del Concorso enologico “Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco”, le birre del Birrificio del Ducato, le acque Cerelia, i succhi L’Angelica.

Nella vecchia osteria del borgo sono stati serviti la pasta e la polenta della “Maria”, il friggione della Proloco Mezzolara, la Mortadella Bologna, il salame rosa, la culatta stagionata e il salame montanaro di Villani Salumi, i formaggi e tanti prodotti per la merenda di Granarolo, le confetture Gruppo Fini Spa - Le Conserve della Nonna, i germogli Bambita, i fritti a cura di Avis Mezzolara.

La bottega e il forno hanno proposto due prelibatezze: il trionfo di pani offerti dall’Associazione Panificatori di Bologna e la Pizza Rossini, piatto forte delle celebrazioni per il 150° del grande compositore pesarese.

E ancora, il caffè e i cioccolati de L’Angelica, mentre nel giardino c’erano i dolci, tutte ricette locali: le torte delle Signore che amano il cinema dei Fratelli Avati, le torte della tradizione bolognese della bottega di Golinelli 1975 Molinella.

Nell’ex lavanderia sono stati serviti frutta e verdura del CAAB Centro Agro Alimentare di Bologna e i “salvifici” prodotti Zanzarella.

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