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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro Storico / Piazza Maggiore

Primo Maggio, sfuma l’accordo tra i sindacati e la guerra si fa aperta

L'incontro chiarificatore tra i segretari di Cgil, Cisl e Uil di ieri si è concluso con un nulla di fatto: inciampano sul nodo Piazza Maggiore e non si trova un punto di incontro per celebrare in maniera congiunta il giorno dei Lavoratori

Sembrava si fosse aperto uno spiraglio sulla querelle tra i sindacati intorno alla celebrazione separata della festa del Primo Maggio, invece si è concluso con un nulla di fatto l’incontro, che doveva essere chiarificatore,  avvenuto ieri tra i segretari di Cgil Cisl e Uil. Nessuna pace all’ombra delle Due Torri, anzi le acredini tra le parti si sono inasprite.
Il dialogo tra le parti in causa si è rotto definitivamente sul nodo di piazza Maggiore, dove è rimasta ferma e irrevocabile la volontà di Cgil di comparire con iniziative autonome e non cedere spazio agli altri. Come soluzione di mediazione Danilo Gruppi (CgIL) ha offerto ad Alessandro Alberani (Cisl) e Gianfranco Martelli (Uil) un dibattito a tre nel pomeriggio, nell'adiacente piazza Nettuno, proprio sui temi di divergenza, come i contratti o la rappresentanza, oltre ad un'iniziativa insieme sulla crisi.

LE PAROLE DI MARTELLI (UIL)- Agguerrite le parole del segretario di Uil a riguardo, che ha parlato di  “pagina nera nella storia sindacale bolognese, il Primo Maggio 2011 rimarrà contrassegnato dall’arroganza della Cgil.
Martelli ha continuata, con una nota ufficiale, ribadendo che “L’antagonismo e il massimalismo hanno prevalso sul buon senso”; il segretario ha puntato l’indice contro Alberani che, occupando piazza Maggiore, si sarebbe “ impadronito di un simbolo, prova di palese debolezza e grande cecità politica.”. Ha concluso “il Primo Maggio, nessun dirigente della Uil andrà in Piazza Maggiore. Il clima è pesante e si deve evitare ogni possibile provocazione ... Le alternative per festeggiare un Primo Maggio sereno, in Emilia Romagna non mancano: in tutte le province si terranno momenti unitari che ricalcano lo ‘schema’ della manifestazione nazionale a Marsala, uno dei luoghi simbolo dell’Unità di Italia.

LE PAROLE  DI ALBERANI (CISL) – Alle parole del leader di Uil fanno eco le dichiarazioni del segretario generali di Cisl, che è sbottato "Invece che unitario ci è stato offerto un Primo Maggio zoppo", e poi sono partiti i sui avvertimenti "ora sospendiamo tutti i tavoli confederali fino al 6 maggio".
"Se avessero rinunciato a manifestare da soli al mattino, noi avremmo accettato. Ma non possiamo farlo, siamo persone con una certa dignità", ha spiegato Alberani. Il problema, è che la Cgil "vuole dare visibilità allo sciopero generale del 6 maggio, contro di noi", ha proseguito.

LE PAROLE DI GRUPPI (CGIL)
- Per Gruppi il risultato è "un errore grave, che subisco. Ma che considero in capo unicamente a loro". Il leader Cgil, ricostruendo la trattativa, ha raccontato che "sembrava che ci fossero le condizioni per condividere iniziative tutt'altro che banali". Come, oltre al dibattito sulle questioni sindacali in piazza Nettuno "che considero un luogo importante e simbolico", per "consentire a tutti di esprimere il proprio punto di vista davanti ai lavoratori", quella davanti ai cancelli della Verlicchi. E altre in centri sociali per gli anziani. "Mi sembrava - ha detto Gruppi - un equilibrio interessante, ma non c'é stata la disponibilità a convenire. E sebbene io abbia chiesto di non chiudere l'interlocuzione, mi è stato risposto che non c'erano i margini". Ora, "buttare a mare anche le sintesi unitarie, mi sembra un grave errore, che addebito interamente a loro", ha ribadito.
 

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