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Cronaca

Maxi-sequestro della GdF di Bologna: 283 auto intestate a un pluripregiudicato sconosiuto al fisco

Si tratta di un soggetto "socialmente pericoloso" ora sorvegliato speciale con precedenti per contrabbando, furto aggravato, ricettazione, truffa. Le auto usate per furti e rapine

I finanzieri del Comando Provinciale di Bologna, in esecuzione di un’ordinanza emessa dalla Corte d’Appello felsinea - Sezione Misure di Prevenzione, stanno sottoponendo a confisca, su tutto il territorio nazionale, 283 autovetture intestate a N.P, pluripregiudicato di origine siciliane, praticamente sconosciuto al fisco.

Secondo la normativa antimafia il soggetto, già condannato in via definitiva per reati contro il patrimonio, nonché gravato da precedenti penali per contrabbando di t.l.e., ricettazione, truffa, furto aggravato e falso in scrittura privata, è da considerarsi “socialmente pericoloso”.

La confisca trae origine da indagini svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria di Bologna su delega del Sostituto Procuratore della locale Direzione Distrettuale Antimafia, Francesco Caleca e del Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Massimiliano Rossi, al termine delle quali i finanzieri del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata hanno individuato N.P. risultato vivere abitualmente dei profitti di illecite attività in contiguità con contesti criminali. Nei confronti del predetto soggetto è stata quindi proposta, e disposta dall’A.G., la “sorveglianza speciale di pubblica sicurezza”, nonché il sequestro, finalizzato appunto alla confisca, delle numerosissime autovetture a lui intestate.

LE AUTO DI GROSSA CILINDRATA USATE PER 'COLPI'. Buona parte delle vetture, tra le quali Mercedes, Bmw, Audi, Nissan, Ford, Opel, Citroen, Rover, Volvo e Lancia, il cui valore è risultato palesemente sproporzionato rispetto alla capacità economico-reddituale ufficialmente dichiarata, erano in uso a pregiudicati dell’est europeo per la commissione di furti negli appartamenti e rapine.

ACCUMULATI 52MILA EURO DI PEDAGGI AUTOSTRADALI. L’intestazione delle autovetture a N.P., che dal 29.08.2014 al 01.09.2014 hanno circolato lungo la rete autostradale italiana senza peraltro pagare alcun pedaggio per un importo pari a quasi euro 52.000, permetteva agli utilizzatori di sfuggire all’identificazione in caso di controlli da parte delle Forze di polizia ovvero a sistemi di videosorveglianza.

ANCHE UN LATITANTE A BORDO DI UNA DELLE AUTO. In una circostanza l’esecuzione del provvedimento ablativo, con l’ausilio delle altre Forze di polizia, ha consentito di arrestare un latitante di origine albanese rinvenuto a bordo di una delle vetture oggetto di sequestro/confisca. Le indagini hanno altresì consentito di appurare che il soggetto in questione, nell’arco temporale di un decennio, ha “movimentato”, su uno dei vari conti correnti lui intestati, denaro contante e assegni bancari per un valore di oltre 650 mila euro. Oltre che alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, al pregiudicato è stata anche applicata la misura di prevenzione personale dell’obbligo di soggiorno per anni due nel Comune di Minerbio (BO).

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