Stop stato emergenza, Pandolfi: "Eliminare la quarantena non è una bella scelta. Contagi sottostimati del 10-20%"
INTERVISTA Il direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell'Ausl di Bologna fa il punto della situazione alla vigilia della fine dell'emergenza
Si allenta la stretta vs il covid. Dal 1 aprile, cambiano le norme su green pass e mascherine. Cosa è cambiato? Finisce dopo due anni l'emergenza sanitaria e la certificazione verde non sarà più obbligatoria per entrare in banca, negli uffici pubblici, nei negozi, su treni e autobus, agli uffici postali e negli hotel anche se nel frattempo i contagi da Omicron 2 stanno contando un aumento consistente, con un picco che coincide fra l'altro anche con quello dell'influenza. Per il direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell'Ausl di Bologna Paolo Pandolfi "le regole che perdiamo dovrebbero ormai essere abitudini", però. A prescindere dal calendario insomma.
Come vede la fine dell'emergenza e lo stop a tanti obblighi?
"Siamo un po' stanchi delle restrizioni è vero, ma queste regole dovrebbero diventare abitudini. Per alcuni è stato così, per altri no e il problema è che siamo ancora in inverno/inizio primavera, una stagione ancora critica per il contagio. Essere liberi da certe costrizioni aiuta, ma allo stesso tempo si deve pensare alle buone abitudini che costano poca fatica ma ci proteggono: abbiamo capito che la mascherina FFP2 è quella più adeguata, che è bene rispettare il distanziamento anche se non è imposto e, non dimentichiamocelo, lavarsi le mani è fondamentale perché ci si contagia anche per contatto. L'Omicron 2 è una variante molto contagiosa".
Quali sono le sue previsioni sui mesi che ci porteranno all'estate visto anche l'allentamento delle restrizioni?
"Da domani, in termini di numeri, non dovrebbe cambiare molto perchè l'incidenza del virus sarà alta almeno fino a Pasqua, che fra l'altro sarà un altro momento critico per via degli incontri in famiglia. Dalle esperienza pregresse sappiamo che i numeri più bassi generalmente si sono registrati sempre a giugno".
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I numeri relativi ai contagi secondo lei sono sottostimati?
"Un po' di sottostima adesso c'è...direi un 10-20%".
Le buone pratiche restano valide sempre?
Certamente sì. Dispositivi come le mascherine non sono utili solo contro il covid, ma anche contro le allergie ai pollini e l'influenza, che adesso si sta facendo sentire visto che stanno coincidendo il suo picco e quello dell'Omicron 2. Una sovrapposizione di buone abitudini avrebbe potuto e può limitare le diffusione di entrambi".
Insomma, sarebbe stato il caso di continuare ancora un po' con le restrizioni? E il tracciamento?
"Da domani cambiano anche le regole del tracciamento e a mio avviso non fare le quarantene non può essere una bella scelta per la sanità pubblica perché se non ci si controlla i contagi si moltiplicano con grande facilità".
Adesso ci affidiamo ancora di più al buon senso delle persone?
"Entrano in gioco l'autoregolamentazione e il senso di responsabilità che, come dicevamo all'inizio, dovrebbe far diventare certi comportamenti delle abitudini: se si hanno sintomi fare immediatamente una diagnosi per capire se è covid e ricordarsi di riferire la situazione alle persone con le quali si ha avuto un contatto".
I vaccini cambieranno seguendo il corso delle varianti?
"I vaccini attuali, come sappiamo, sono stati studiati su varianti che non sono l'Omicron, ma su quelle precedenti. Nel frattempo si sta lavorando su quelle nuove e i mezzi tecnologici che abbiamo a disposizione in questo momento hanno cambiato e accelerato moltissimo la produzione".