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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Aviatore in missione segreta, cumulo di bugie per evitare le nozze

L'uomo, che avrebbe costruito un castello di menzogne, è finito a processo. Deve rispondere anche di furto aggravato dall’abuso di relazioni di coabitazione perché la 'futura sposa' non solo si è ritrovata senza marito, ma anche senza un anello da 5mila euro e vari oggetti

Si sarebbe finto un pilota dell’aviazione, raccontando missioni e impegni di lavoro alla donna corteggiata a lungo, e con la quale era andato a convivere. Una storia d’amore all’apparenza perfetta, terminata invece nelle aule di Tribunale: dopo quattro anni infatti, la coppia aveva fissato la data del matrimonio, ma a poche settimane dal fatidico “si” l’uomo avrebbe inventato un’improvvisa missione segreta internazionale, sparendo nel nulla dopo averle rubato anche un anello da 5mila euro, vari preziosi, un cellulare e un tablet.

Una storia incredibile vissuta da una stimabile professionista 46enne di Padova, che nel 2015 si è rivolta alle autorità. A finire sotto processo per furto aggravato dall’abuso di relazioni di coabitazione e di falso è un bolognese di 53 anni, rintracciato sotto le Due Torri dopo le indagini avviate dalla squadra mobile di Rovigo, in collaborazione con i colleghi felsinei. E così è emerso che l’uomo aveva lavorato nel settore del commercio, e non certo nell’aeronautica.

Così si spacciava per aviatore

La coppia era andata a convivere  nella bassa padovana e per competenza territoriale il processo a carico del 53enne si svolge nelle aule del Tribunale a Rovigo. Ieri pomeriggio l’udienza davanti al giudice Laura Contini, nella quale sono stati sentiti alcuni teste, tra cui un pakistano che acquistò il cellulare rubato alla dottoressa. Tra le accuse a carico del 53enne anche la presentazione di una falsa denuncia  per smarrimento della carta d’identità, così da avere un duplicato su cui fosse scritta come professione quella di “militare”. Il 53enne avrebbe raccontato alla donna di essere un aviatore divorziato con dei figli, e di allontanarsi spesso dalla città. Nell’armadio aveva divise, un tesserino, e utilizzava un linguaggio tecnico militare. E Lei pian piano si è innamorata.

La missione segreta e gli oggetti spariti

Però, a poche settimane dal matrimonio, l’uomo le avrebbe comunicato di dover partire subito per una urgente missione internazionale segreta: poco dopo la notizia della partenza, la donna riceve anche una mail dall’indirizzo di un alto generale, che la invita ad allontanarsi da casa e a spegnere il cellulare perché la sua vita era in pericolo. Mai e poi mai si sarebbe immaginata che era tutta una montatura. La donna va vivere dai suoi genitori in attesa del ritorno del fidanzato, non prendendo mai il telefono per paura di essere rintracciata. In questo modo non riesce a leggere neanche i messaggi  di un'amica che le chiedeva spiegazioni sull'annullamento del matrimonio. Per l'allestimento della location infatti, la signora si era rivolta a una conoscente che era andata a fare un sopralluogo per avere ispirazione sulle decorazioni, incontrando i titolari. Questi però, avevano spiegato alla wedding planner che il futuro marito aveva annullato il matrimonio perchè la fidanzata si era gravemente ammalata.

Passano i giorni e la 46enne non ha notizie del 53enne, e piano piano iniziano a sorgere dei  dubbi. E rileggendo con calma la mail speditale dal presunto generale, che la invitava a lasciare casa e a non avere contatti con nessuno, nota che era stata scritta una frase con un'espressione utilizzata spesso dal linguaggio del fidanzato. Acceso il telefono sente subito l'amica, scoprendo poi,  che le erano stati sottratti vari oggetti  e un anello con diamanti.

A quel punto il triste epilogo. Il sogno d'amore si è trasformato in un incubo, finito nelle aule di un Tribunale. La 46enne, difesa dall’avvocato Elisa Segatel del foro di Padova, si è costituita parte civile.

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