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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Per 10 giorni lavora negli uffici del Commissariato, poi la scoperta: è un finto poliziotto

Episodio che ha quasi del surreale. Accade al Commissariato di Polizia Due Torri. Svelato l'imbroglio, ora ci sono due indagati. Resta da capire, quali le finalità della messa in scena e come è stato possibile

Episodio che ha quasi del surreale. Accade al Commissariato di Polizia Due Torri. Qui un commissario – inviato dalla Sicilia lo scorso autunno – ha svolto un breve periodo lavorativo (circa 3 mesi). Prendendo servizio a Bologna, si è portato dietro un collaboratore, presentato come un agente speciale del Servizio centrale operativo della Polizia, nonchè 'mago' del pc. Così il poliziotto ha lavorato in Commissariato  per una decina di giorni.
Alla fine, colpo di scena, si è scoperto che l'esperto di computer non era affatto un poliziotto, ma un comune cittadino.

Se non fosse stato per il dubbio (tardivo) di qualche poliziotto, l'imbroglio non sarebbe mai venuto alla luce, probabilmente. Infatti, si è scoperto il tutto solo mesi dopo che entrambi avevano ormai smesso di prestare servizio per il Commissariato Due Torri. Qualche settimana fa i due sarebbero tornati in città per motivi personali e avrebbero approfittato della gita per fare un saluto agli ex colleghi. E' stato a quel punto che qualcuno, in preda a qualche dubbio, ha per scrupolo fatto delle verifiche, appurando che l'agente 'mago del pc' non era un poliziotto.

L’episodio lascia dietro di sé numerosi interrogativi e qualche perplessità. Ad esempio, viene da domandarsi perché è stato spacciato come un poliziotto se non lo era? Quali le finalità della messa in scena? Cosa ha fatto durante il periodo che ha trascorso lavorando presso il Commissariato bolognese, dove potrebbe avere avuto accessi ad informazioni riservate?
Non solo. L’argomento apre anche il tema della sicurezza. Come è stato possibile che il soggetto, senza averne le credenziali, abbia potuto operare indisturbato per giorni all'interno di un Commissariato di Polizia?

Sono i quesiti che sta cercando di sciogliere un’indagine avviata dalla Polizia. Proprio stamattina sono state avviate delle perquisizioni presso i domicili del finto poliziotto e del vero commissario. Son stati sequestrati dei pc, sui quali saranno fatte degli accertamenti. Verifiche in corso anche sui pc utilizzati in Commissariato dal finto agente, durante il suo periodo di ‘lavoro’ a Bologna. Se gli accertamenti dovessero far emergere che l’impostore ha avuto accesso a documenti riservati, per lui la posizione si aggraverebbe. Ora è indagato per sostituzione di persona (in concorso con lui anche l’amico commissario), ma potrebbe aggiungersi anche il reato di abuso nell’uso delle informazioni di polizia.

Sul caso è intervenuto anche il Questore di Bologna Ignazio Coccia: "Le perquisizioni eseguite sono la prova che la vicenda è attenzionata. I filoni sono due, quello giudiziario (e le responsabilità penali sono personali) e quello amministrativo, interno, su cui stiamo facendo chiarezza".

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