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Cronaca

Fisco: a Bologna 10mila immobili "fantasma", recuperati oltre 8mln di euro

In Emilia-Romagna 'avvistati' 70.000 immobili mai dichiarati al catasto e sconosciuti al fisco per 53 milioni di euro. Maglia nera Modena e Bologna

70.000 immobili in Emilia-Romagna mai dichiarati al Catasto. Grazie all''indagine condotta dall''Agenzia delle Entrate, sono stati recuperati oltre 53 milioni di euro di rendite catastali, regolarizzando decine di migliaia di immobili finora sconosciuti alle banche dati catastali e dunque irregolari.

Il controllo, spiega l'Agenzia delle Entrate in una nota, è stato realizzato grazie all''incrocio delle mappe catastali con le immagini aeree fornite dall''Agea, Agenzia per le erogazioni in agricoltura, che ha consentito di avvistare i fabbricati presenti sul territorio ma non nelle banche dati catastali. Una volta individuato l''immobile', il contribuente aveva due possibilita'': regolarizzare la propria posizione o vedersi attribuire d''ufficio una rendita presunta, "basata su precisi parametri- spiega l''Agenzia delle Entrate- acquisiti anche con sopralluoghi esterni agli edifici non in regola".

A livello provinciale, Bologna con 9.666 immobili per un valore di 8,6 milioni di euro, segue Modena, con lo stesso numero di immobili, ma per un valore di 9,1 milioni di euro di rendita catastale. Insieme, le due province rappresentano circa un terzo delle rendite recuperate dall'Agenzia delle Entrata ai danni dei furbetti del catasto. Nella classifica al terzo posto Forlì-Cesena, con 9.177 immobili e un valore catastale di 7,7 milioni di euro. Seguono le province di Parma (8.478 immobili e 7,1 milioni di euro), Reggio Emilia (8.438 immobili e 6,4 milioni di valore), Piacenza (6.829 immobili e 4,6 milioni di rendita), Ravenna (5.770 immobili e 3,8 milioni di euro), Ferrara (3.363 immobili e tre milioni). Chiude Rimini con 5.407 immobili per un valore di rendita catastale recuperato pari a 2,8 milioni di euro.

Nel complesso valgono oltre 53 milioni di euro di rendite catastali accertate: di queste, il 14% (pari a 6,5 milioni di euro) è rappresentato da rendite presunte e attribuite d''ufficio, una volta scaduto il termine ultimo per la regolarizzazione spontanea. La grande maggioranza (86%) delle rendite catastali accertate, invece, pari a quasi 47 milioni di euro, è stata invece ottenuta grazie alla presentazione spontanea degli atti di aggiornamento al Catasto da parte degli interessati, senza alcun intervento ulteriore da parte dell''Agenzia delle Entrate. (agenzia Dire)

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