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Cronaca

Covid a scuola, molti focolai ma meno contagi: "Se c'è un positivo, classe subito in quarantena"

I dati emersi durante la commissione consiliare: 89 i focolai attivi nelle scuole, 29 alle elementari. Nel pomeriggio riunione urgente tra Ausl e Regione per fare il punto generale sui contagi (+672)

La curva dei contagi è in crescita anche nelle scuole bolognesi dove si contano numerosi focolai, la maggior parte nelle scuole elementari.

E il dato preoccupa sebbene in confronto al periodo considerato più critico, quello di novembre, i casi positivi in assoluto siano inferiori. Merito di un migliore sistema di controllo e capacità di isolamento ma anche della didattica in presenza, per le scuole superiori, alternata a quella a distanza al 50%. 

A fare il punto della situazione è Paolo Pandolfi, direttore del dipartimento di sanità pubblica dell'Ausl di Bologna, intervenuto questa mattina in commissione Istruzione del Comune, che parla subito della nuova strategia per le scuole: classe in quarantena già con un caso di positività al coronavirus, e non due casi come successo finora.

Covid: a Bologna +672 nuovi casi, vertice urgente tra Ausl e Regione

In generale, come spiegato da Pandolfi, il numero dei contagi nelle scuole è ovviamente in relazione a quello totale: più contagi ci sono, più ce ne sono nelle scuole. E infatti preoccupano gli ultimi dati sul territorio bolognese: nella giornata di ieri si è registrato un aumento di 672 nuovi casi, il massimo dall'inizio della pandemia. Oggi è previsto un vertice tra Ausl e Regione per decidere il da farsi.

"La situazione è diversa da quella di Imola – dice Pandolfi – ma non so cosa succederà nel pomeriggio, sto preparando una relazione da presentare all'assessore alla Sanità e al presidente della Regione a partire proprio da questo numero, alto, di nuovi positivi".

Tuttavia, in questo momento l'impatto del virus nelle scuole è minore, come dimostra la percentuale di tamponi positivi: "Nelle scuole il tasso di positività non è molto alto – spiega Pandolfi – il 5,6% tra gli studenti e il 5,1% tra gli insegnanti mentre nella popolazione generale va oltre il 10%". 

I focolai nelle scuole di Bologna

In totale nelle prime tre settimane di febbraio sono 89 i focolai attivi nelle scuole del Bolognese: 29 nelle scuole elementari (a novembre erano 11 su un totale di 86); 13 nella fascia 0-3 anni; 17 nelle scuole dell'infanzia; 17 nelle scuole medie e 11 in quelle superiori. I casi positivi al momento sono 99 contro i 187 di novembre.

"Proprio questo numero – commenta Pandolfi – non è casuale perché sta ad indicare che la didattica al 50%, il controllo dei trasporti e in generale i vari interventi con la didattica a distanza hanno comportato un minore impatto. I casi positivi non sono molti di più di novembre perché siamo stati capaci di esercitare un maggiore controllo, soprattutto una maggiore sorveglianza e quindi capacità di isolamento e quarantene: a febbraio sono stati messi in quarantena 2.455 studenti contro i 1.500 di novembre".

Nonostante ciò, i focolai sono molti e questo preoccupa il dipartimento di salute pubblica perché l'aumento dei casi rende più difficile il tracciamento, creando non pochi problemi con la gestione degli studenti da isolare.

Linee guida Ausl: "Con un positivo classe in quarantena"

Proprio per questo, l'Ausl di Bologna si sta attrezzando per avere più personale e ora non sarà più necessario aspettare un secondo positivo per isolare la classe: la linea guida è conservativa e, in caso di positività, si chiede subito al dirigente scolastico che la classe sia messa in dad e quarantena. 

"Questa situazione epidemiologica ci porta ad essere abbastanza preoccupati e ad agire più rapidamente, soprattutto nelle scuole medie e superiori, dove ci sono meno problemi di gestione per la famiglia se restano a casa, ovvero di mandare in quarantena la classe appena si presenta un caso, senza aspettare il secondo. Così poi, alla fine della quarantena di 14 giorni, i ragazzi vengono sottoposti a tampone. Questo ci permette di mettere più in sicurezza la comunità scolastica e parallelamente agire più rapidamente".

Dal 17 febbraio, inoltre, la certificazione di quarantena è unica: il provvedimento di inizio e fine quarantena è ritenuto valido per la riammissione degli studenti, in caso di assenza di sintomi nel periodo, e non è più previsto il provvedimento di fine quarantena precedentemente utilizzato per rientrare a scuola.

Nel complesso, Pandolfi ribadisce che a scuola in questo periodo c'è stato un trend in crescita sistematico ma legato ad alcuni punti esterni che portavano il contagio: non è all'interno degli istituti che si genera il contagio.

Curva contagi, Bologna osservata speciale: "Covid cresce, ma a macchia di leopardo"

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