Covid, 20 positivi in casa di riposo a Monzuno, un operatore: "Abbiamo abbandonato le nostre famiglie ma non loro"
L'azienda: "Il contagio è sicuramente derivato da un contatto esterno, presumibilmente da qualcuno del personale asintomatico ma è difficile saperlo. Sicuramente no dal contatto con i familiari"
“Abbiamo abbandonato le nostre famiglie ma non abbandoniamo loro”. Non trattiene qualche lacrima un dipendente della casa di riposo Bellavalle in via della Selva a Monzuno, dove da qualche giorno è stato scoperto un focolaio Covid e dove, nonostante l’emergenza, qualcuno del personale risponde con gentilezza al telefono: “Passeremo il suo numero alla dirigenza, scusateci ma visto il momento dobbiamo lavorare e lasciarvi” le poche parole alla stampa.
Ma c’è anche chi, a quel telefono che squilla costantemente, si lascia andare a un momento di debolezza, e che alle nostre domande non risponde perché “non autorizzato”, ma che con tutta l’umanità che ha in corpo spiega: “Siamo qui, ci prendiamo cura di tutti. Abbiamo abbandonato le nostre famiglie ma non loro (i pazienti, ndr) in questo particolare momento hanno bisogno di noi, e fortunatamente stanno bene. Speriamo che questa situazione si risolva presto per tutti e nel migliore dei modi”. La voce è rotta da un singhiozzo che vuole trattenere quel mix di sensazioni scaturite da senso del dovere e paura, perché il virus circola silenzioso e spesso non da cenno della sua presenza. Nella casa di riposo infatti, il focolaio è emerso dopo il riscontro di un caso positivo, e in totale sono una ventina i pazienti ora contagiati e in isolamento in un’ala della struttura, asintomatici.
“Il contagio è sicuramente derivato da un contatto esterno, presumibilmente da qualcuno del personale asintomatico e non dal contatto con i familiari - spiegano a Bologna Today dalla dirigenza della Bellavalle - Nella casa di riposo a Monzuno infatti, è stato installato un nostro brevetto: l’emisfera. Si tratta di una struttura realizzata per far incontrare pazienti e familiari in piena sicurezza, con due ingressi diversi e dove tutto è costantemente sanificato. Pazienti e familiari si vedono ma non possono avere un contatto perché c’è un separatore sigillato, e viene usata aria a pressione con ricambio continuo. Inoltre – sottolineano dalla struttura -abbiamo anche camere di disinfezione gonfiabili tra tutte le stanze dei nostri ospiti e i corridoi, che si chiamano ‘atrium’, e tutto per dare una maggiore sicurezza. Abbiamo investito molto nella sicurezza dei nostri spazi". E ancora:" Adesso monitoriamo continuamente la situazione, e attendiamo i risultati dei secondi tamponi che saranno realizzati entro la fine della prossima settimana. Fortunatamente al momento tutti i pazienti stanno bene, e tutti sono seguiti e assistiti h24".
A seguire costantemente la situazione anche il sindaco di Monzuno Bruno Pasquini, che rassicura la sua comunità: "Stiamo attenzionando la struttura - commenta - e siamo in continuo contatto con Ausl e proprietà. Tutti gli spazi della casa di riposo vengono sanificati più volte al giorno. Per fortuna, al momento, tutti i pazienti contagiati e in quarantena non presentano sintomi".
Bollettino 22 ottobre: a Bologna 235 casi e tre morti
Focolai sotto osservazione nelle strutture per anziani
Dall'ultimo bollettino diramato dalla Regione sul monitoraggio del contagio risultano 235 i nuovi casi in provincia di Bologna: 74 hanno effettuato il tampone per presenza di sintomi, 11 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 1 attraverso i test per le categorie più a rischio, 2 durante i controlli pre-ricovero, mentre per 147 nuovi positivi l’indagine epidemiologica è ancora in corso.
Nelle strutture per anziani altri i focolaio individuati. "Sotto controllo - fanno sapere dall'Ausl - un focolaio individuato e circoscritto presso una CRA a Sasso Marconi. 10 gli ospiti positivi, già attivate le opportune misure igienico/sanitarie e cliniche. Programmati a partire da domani i tamponi per tutti gli ospiti e il personale della struttura".
Venerdi' scorso, a seguito delle attività di screening erano emersi 26 casi positivi pure in un'altra struttura anziani, la Giovanni XXIII di viale Roma, Bologna.