Frana a Cà Mengoni, lavori di sistemazione: "Si tutelerà anche il valore naturalistico"
L’intervento sarà realizzato entro l’estate in località Griffo, tra Monghidoro e San Benedetto Val di Sambro
Dopo i primi interventi fatti dai Comuni, è prossimo l’avvio dei lavori di sistemazione e consolidamento della grande frana che si è staccata nove anni fa dal crinale del bacino del Savena in località Griffo e Cà Mengoni, al confine tra i comuni di Monghidoro e San .
Centomila euro le risorse stanziate dalla Regione per l’intervento, da realizzare entro l’estate, necessario per riprendere e ripristinare fossi e rii alimentati da sorgenti, che si trovano nel versante, in modo da mantenere e migliorare la regimazione degli scoli delle acque superficiali.
Sicurezza, 218 interventi in regione. Due milioni e mezzo per il torrente di Idice
Prevista anche l’esecuzione di opere di ingegneria naturalistica
Successivamente agli interventi di modellamento e di ripristino su scoli, strada comunale di accesso alle case e vegetazione realizzati dai Comuni colpiti, l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile, in collaborazione con il BiGea (il Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Bologna), ha eseguito una serie di indagini geognostiche. Ciò ha permesso di riscostruire il modello geologico del versante e della frana che viene costantemente monitorata dai geologi dell’Agenzia, senza che si siano peraltro rilevati movimenti significativi.
"Ora - spiegano dalla Regione - per conciliare le esigenze di stabilità con il miglior inserimento dei lavori in un ambiente montano di particolare valore naturalistico, nel corso dell’intervento verranno applicate tecniche di ingegneria naturalistica: è prevista infatti la costruzione di palizzate in legname e pietrame con talee, mentre fossi e scoli a cielo aperto verranno rivestiti e stabilizzati con pietrame locale".
La frana di Ca’ Mengoni
Risale all’aprile del 2013 lo smottamento in quella zona dell’Appennino, che ha coinvolto e completamente distrutto la viabilità locale e alcune abitazioni. Si è trattato di un fenomeno di grandi dimensioni e profondità: nel giro di pochi giorni si è mobilizzata una massa stimata in circa 3 milioni di metri cubi di terreno, che ha travolto e abbattuto quattro edifici e costruzioni annesse, la strada comunale di collegamento e una strada forestale totalmente asportata nella parte alta dello smottamento. Altri edifici limitrofi a rischio, due in località Cà di Griffo e quattro in località Case Mengoni, preventivamente sgomberati, non sono invece mai stati raggiunti dal dissesto.