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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Maltempo: le frane non si fermano e il governo non ha ancora trovato i soldi

1.100 segnalazioni (in aumento) e 200 Comuni colpiti per 116 milioni di danni, contro i 63 iniziali, per le piogge intense che si sono abbattute in Emilia Romagna. Ma il governo non ha ancora reperito le risorse

23 strade interrotte, 20 località o abitazioni isolate, 29 abitazioni distrutte o fortemente danneggiate, 68 persone evacuate in 13 Comuni delle province di Bologna, Modena, Parma e Reggio Emilia. Potenziale il rischio per una quarantina di edifici residenziali, senza evacuazione, e per otto edifici produttivi o allevamenti con sospensione o riduzione dell'attività.

Questi i "numeri" che fanno salire a 116 milioni "la stima dei danni causati dall'ondata di maltempo che ha colpito l'Emilia-Romagna, da Piacenza a Rimini, nei mesi di marzo e inizio aprile, a causa del costante aumento delle segnalazioni di dissesto". Così l'assessore alla Sicurezza territoriale, Paola Gazzolo, precisando che le segnalazioni sono aumentate in due giorni da 850 a oltre "1.100 (circa 200 i Comuni colpiti)", senza contare eventuali "ulteriori aggiornamenti".

INTERVENTI URGENTI. Finora, è "emersa la necessità di realizzare interventi, i più urgenti, per un totale di 116 milioni di euro: una cifra significativamente superiore ai 63 milioni indicati nella richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza", e che il Governo non ha ancora reperito. Il quadro della situazione, precisa Gazzolo, è "nel Rapporto preliminare d'evento che abbiamo inviato a Roma, e che viene costantemente aggiornato. Ribadisco: occorrono risorse certe, e subito, per far fronte alle emergenze. E' quanto chiediamo al Governo. Ma non si può lavorare solo sull'emergenza: è fondamentale avviare un piano per la manutenzione ordinaria del territorio".

Continuano le piogge: Errani chiede lo stato d'emergenza
Il Presidente Vasco Errani aveva firmato giovedì 4 aprile la richiesta di stato di emergenza. Nella lettera al presidente del Consiglio Mario Monti e al capo del Dipartimento di Protezione civile, Franco Gabrielli, un 'primo fabbisogno' viene quantificato in 63 milioni di euro, per interventi di somma urgenza. Per le necessità più immediate la Regione ha già stanziato 700.000 euro, mentre circa 2,5 milioni sono stati resi disponibili da Comuni, Province e Consorzi di Bonifica.

 

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