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Cronaca

"FreelanceSì, CoglioneNo": il mestiere di creativo a Bologna, la sfida di Matteo

Un progetto originale in ballo, che coinvolge il social network più famoso del mondo. Piace e diverte, ma non ancora abbastanza da farne un vero business. E' sempre la solita tiritera 'Bello, ma non c'è badget, si fa' a gratis per divertirsi e fare esperienza'? Come si forma e in che contesto si misura un Art Director in città?

In queste settimane spopola la campagna "freelanceSì, #coglioneNo" (Il video), lanciata da alcuni creativi che in modo originale denunciano lo sfruttamento cui spesso i professionisti del settore si imbattono. Non vengono pagati con la scusa che il loro lavoro è divertimento, o che un incarico è un’occasione per ampliare il proprio portfolio. Insomma non c’è badget per lavori che spesso vengono presi sotto gamba.
Ma il lavoro creativo porta con sé un bagaglio spesso prezioso di idee, ore ed ore spese a trovare l’idea giusta. Un mestiere che ha stessa dignità di quelli più ‘tradizionali’, anche se all’apparenza puo’ sembrare che chi lo svolga lo faccia sulla scia di una passione, non investendoci anni di formazione, sudore, impegno e spesso notti imbianco per onorare le scadenze.

BolognaToday ha intervistato un Art Director bolognese, Matteo Bergami, che nel giugno 2012 ha dato vita ad un personale progetto, originale, che coinvolge il social network più popolare del mondo, ovvero Facebook. L’idea di Matteo sta prendendo piede e così gli abbiamo chiesto com’è nata, quale è la sua esperienza professionale e formativa da creativo. Poi la ‘chiacchierata’ è caduta anche sulla piazza bolognese e il suo atteggiamento nei confronti di chi ha fatto della creatività il proprio “pane”.

Matteo, da creativo, come legge la recente campagna - "freelanceSì, #coglioneNo" - che alcuni suoi colleghi hanno lanciato in questi giorni e che sta facendo molto rumore?
“Ho visto i video, penso che sfruttando la chiave ironica si sia dato vita ad un messaggio d'impatto e veritiero, purtroppo. Infatti molte volte noi del mestiere ci troviamo difronte a siparietti simili e il lavoro di un professionista non viene riconosciuto come tale. Lo ritengo un bel progetto e complimenti ai realizzatori! Spero che la loro campagna giri il più possibile e faccia ragionare tante, tantissime persone”.

Ora ci parli di lei, del suo ultimo suo ultimo originale progetto, che fonde appunto passione e professionalità.
Mi diverto a vestire l'ormai famoso like di Facebook con i caratteri più distintivi dei personaggi famosi, dei fumetti ecc... L'idea del progetto è nata nel Giugno del 2012, quasi per scherzo, soprattutto come sfida creativa personale. Il tutto è partito con un semplice gioco grafico mentre esercitavo la mia creatività per un lavoro. Da lì è partito tutto. La sera stessa ho pensato più a fondo a quel "gioco grafico", mi sono detto che poteva diventare qualcosa di più; ho iniziato una lunga ricerca dei caratteri distintivi di tutti i personaggi toccando i più svariati temi partendo da quello dei fumetti, della chiesa, della musica, dell'arte, dello spettacolo, passando dalla storia per finire all'attualità, in modo tale da poter rendere unico e riconoscibile ogni mio "like".

La creatività bolognese sbarca su Facebook

Il suo progetto è piaciuto molto. Ma in concreto, sul fronte lavorativo che riscontri ha ottenuto, il solito "bello, ci interessa, a gratis"?
In effetti non ne sono ancora riuscito a fare un business nel vero e proprio senso della parola, ma ho ottenuto delle collaborazioni con siti web che creano gadget personalizzabili. L'ultima collaborazione stretta poco tempo fà con un e-commerce di cover per smartphone Samsung e Apple dove si possono trovare le cover Likeitdesign. Dopo la pubblicazione di qualche "like" personalizzato i riscontri sono stati molto positivi ottenendo condivisioni, recensioni e articoli su vari siti e blog italiani e non solo,

'Veste' i  like con i caratteri distintivi dei personaggi famosi, quali i 'soggetti bolognesi' realizzati o che ha in programma di realizzare?
Sì la particolarità dei miei "like" sta nella ricerca dei caratteri distintivi di ogni personaggio in modo da renderlo riconoscibile, ma non è sempre facile trovarlo perché tutto deve concentrarsi nella mano. Soggetti bolognesi ancora non ne ho creati, ma sto lavorando a due personaggi che Bologna l'hanno nel cuore… preferisco non svelarli e lasciare un pò di curiosità.

Creativi non si nasce. Almeno non basta il solo estro innato, oggi giorno. Lei come si è formato?
Ho studiato in questa direzione. Il mio percorso e la mia formazione sono di stampo artistico; ho frequentato il Liceo Artistico F.Arcangeli di Bologna, poi una anno di Accademia di Belle Arti, che ho lasciato per seguire corsi più specifici di Grafica e Art Direction.
Professionalmente parlando mi sono formato poi lavorato in tante agenzie bolognesi tra queste: Mollusco&Balena, Luis.it, Graphic Store, dove ho ricoperto prima la mansione di graphic designer per poi passare a quella di Art Director lavorando anche per noti Brand.

La piazza bolognese si presta alla sua professione?
Sì penso che la piazza bolognese offra buone possibilità per questa professione, che però deve viaggiare a pari passo con la grinta e la voglia di mettersi in gioco ogni giorno in modo da poter dare vita a cose sempre più innovative, soprattutto in questo lavoro.

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