rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Truffava il fisco britannico dal suo computer di Bologna: arrestato 35enne a Londra

Aveva ottenuto rimborsi per 500 mila sterline con le sue 700 false identità, un vero e proprio sistema di frodi fiscali ai danni del fisco britannico: guidava la truffa da Bologna

Dal proprio computer a Bologna guidava un complesso sistema di frodi informatiche al sistema fiscale britannico, arrivando a procurarsi oltre 700 false identità di cittadini del Regno Unito e chiedendo rimborsi per 500 mila sterline, un quinto dei quali sono stati realmente incassati e fatti accreditare su conti correnti creati ad hoc dall'organizzazione criminale. L'uomo, un nigeriano di 35 anni, L.M.O. è stato arrestato a Londra dalle autorità britanniche insieme a quattro connazionali, dopo che era giunta, per il suo arrivo in Inghilterra, la segnalazione della polizia postale e delle comunicazioni di Bologna che, coordinata dal servizio di Roma, ne stava monitorando l'attività e aveva già avviato indagini.

DA LONDRA LA SEGNALAZIONE SU BOLOGNA. Ad aprile era stato l'ufficio londinese di Her Majesty's Revenue, l'ufficio delle Entrate britannico, a sollecitare gli investigatori italiani, individuando in Bologna il punto della rete da cui provenivano le false dichiarazioni. La Procura di Bologna, pm Antonello Gustapane, dopo un incontro con gli inquirenti britannici a maggio, ha identificato il nigeriano ritenuto il leader del sodalizio: era lui a fare le operazioni di registrazione e di richiesta di rimborso on line. La postazione allora è stata monitorata dalla Postale bolognese e sono stati osservati i movimenti dell'uomo che andava spesso a Londra.

E' stata quindi approntata una richiesta di rogatoria (la frode fiscale e il riciclaggio prevedono nel sistema giudiziario inglese come pene massime rispettivamente l'ergastolo e 14 anni di reclusione). Oggi, quando si è capito che il nigeriano stava per partire è stato organizzato un servizio di osservazione e, una volta atterrato, l'uomo è stato arrestato così come i connazionali. In Italia, nella casa bolognese del nigeriano, sono state fatte perquisizioni, alle quali hanno partecipato anche funzionari dell'HMRC, che hanno consentito di trovare materiale cartaceo e informatico ritenuto rilevante ai fini probatori.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Truffava il fisco britannico dal suo computer di Bologna: arrestato 35enne a Londra

BolognaToday è in caricamento