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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Frode Iva sui ricambi auto: due aziende bolognesi coinvolte, sequestro da 6 milioni

Grazie anche alla collaborazione delle Autorità giudiziarie francesi e ungheresi, scoperto un giro di fatture false per circa 30 milioni di euro

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna hanno eseguito una misura emessa dal G.I.P. del locale Tribunale, Dott. Domenico Truppa, a carico di due società bolognesi che orano nel commercio dei pezzi di ricambio per auto. 

Si tratta di sequestro preventico per un ammontare complessivo di oltre 6 milioni di euro, ritenuto profitto illecito per evasione dell'IVA.

L'indagine

L'indagine, coordinata del Sostituto Procuratore Tommaso Pierini, e condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bologna, ha consentito di accertare un’ingente frode fiscale messa in atto attraverso la interposizione fittizia di soggetti economici esteri nella compravendita di pezzi di ricambio per automezzi di un noto brand.

Grazie anche alla collaborazione delle Autorità giudiziarie francesi e ungheresi, i finanzieri hanno documentato che che due imprese italiane avevano acquistato pezzi di ricambio per svariati milioni di euro, da due grossisti piemontesi compiacenti, i quali, anziché fatturare applicando l’IVA, hanno simulato vendite in favore di due società con sede in Ungheria, sfruttando il regime di “non imponibilità” previsto per gli scambi intracomunitari. Al fine di rendere “credibile” l’illecito e sofisticato modus operandi, è stata coinvolta un’azienda di logistica con sede a Torino, incaricata di approntare falsi documenti attestanti il trasporto e il deposito in Francia.

Le aziende ungheresi riconducibili a uno degli imprenditori italiani, erano prive di un’adeguata organizzazione: l’incrocio tra i dati contenuti nei documenti di trasporto con le date e gli orari dei transiti di automezzi in uscita dall’Italia, attraverso il traforo del Frejus, ha consentito di dimostrare la falsa movimentazione della merce Oltralpe.

E' stata ricostruita un’evasione di IVA complessivamente pari a oltre 6 milioni di euro, perpetrata attraverso un giro di fatture false per circa 30 milioni di euro, per le quali sono state denunciate alla Procura della Repubblica 5 persone, tra le quali i due imprenditori bolognesi nei cui confronti sono stati sottoposti a sequestro diversi immobili e ingenti disponibilità finanziarie.

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