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Cronaca

Boom di frodi creditizie, Bologna prima in Emilia-Romagna

In continua crescita, battuta di arresto solo durante il lockdown

Bologna, prima in Emilia-Romagna e 19a in Italia, per quanto riguardo l'incidenza delle frodi creditizie, un vero e proprio furto di identità e quindi l'uso dei dati personali del malcapitato per effettuare acquisti o ottenere il credito. 

I dati sono stati resi noti dall’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità di CRIF-MisterCredit evidenzia che nel 2019 in Italia i casi rilevati siano stati oltre 32.300 per un danno stimato che complessivamente supera i 150 milioni di Euro.

In Emilia-Romagna, i casi rilevati sono stati 2.042, al 7° posto della "triste" classifica nazionale, capitanata dalla Campania, seguita poi da Lombardia e Sicilia.

Nella provincia di Bologna, sono stati scoperti 410 casi, a Modena, 370, a Reggio Emilia, 263, a Parma, 236.

Frodi e truffe informatiche: "Sono i reati del futuro", come limitare i danni 

Le azioni fraudolente sono ad esempio prestiti, frodi sulle carte di credito, finanziamenti per l'acquisto di elettrodomestici, auto e moto, elettronica, informatica e telefonia e arredamento. E ancora, trattamenti estetici/medici e assicurazioni, viaggi, elettronica e informatica. 

Relativamente all’importo dei finanziamenti ottenuti in modo fraudolento, se la media complessiva risulta pari a circa 4.650 Euro, nel 21,3% dei casi il valore risulta compreso tra 1.550 e 3.000 Euro, mentre nel 20,3% è inferiore ai 1.500%. Nel 18,1% dei casi, però, supera i 10.000 Euro.

Le vittime 

Le vittime per la maggioranza sono uomini (61,2%). I più frodati sono under 30. Nell’81,7% dei casi i truffatori hanno utilizzato una carta di identità falsa, nel 16,1% dei casi una patente, nell’1,8% un passaporto e nello 0,3% un permesso di soggiorno.

“Quello delle frodi creditizie perpetrate attraverso un furto di identità è un fenomeno in continua evoluzione, con le organizzazioni criminali che si avvalgono di tecniche sempre più sofisticate. Solamente a marzo e aprile si è registrata una battuta d’arresto, chiaramente riconducibile alle misure disposte per mitigare la diffusione della pandemia da Covid-19 con la conseguente chiusura di moltissimi esercizi commerciali. Non è però assolutamente il caso di abbassare la guardia perché, con la ripresa della normale operatività, è probabile che i casi tornino a crescere. Per altro, in questi mesi caratterizzati dal lockdown un numero crescente di persone ha fatto ricorso all’e-commerce e questo ha determinato un’impennata di frodi perpetrate sulle carte di credito – commenta Beatrice Rubini, Direttore della linea Mister Credit di CRIF -. Spesso la vulnerabilità alle frodi è accresciuta da comportamenti a rischio delle vittime, ad esempio con la disinvolta pubblicazione sul web e sui social di dati anagrafici e identificativi o informazioni personali che possono essere utilizzate dalle organizzazioni criminali per ricostruire un’identità. Per questo è indispensabile che i consumatori pongano la massima attenzione per proteggere adeguatamente la propria identità digitale, attivino un sms di allerta per controllare le transazioni con la carta di credito e sistemi che avvisano tempestivamente nel caso i dati personali vengono utilizzati per chiedere un finanziamento o se stanno indebitamente circolando sul web”.

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